Delitto Avetrana, Misseri ottiene sconto di pena: fuori nella primavera 2024

Accolto il ricorso dell'avvocato difensore, il contadino di Avetrana ha ottenuto uno sconto di 41 giorni, oltre a un risarcimento di 472 euro

Delitto Avetrana, Misseri ottiene sconto di pena: fuori nella primavera 2024

Sconto di pena per Michele Misseri, il 68enne di Avetrana condannato per la soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto del 2010, e per il reato di diffamazione.

Stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Mezzogiorno, all'uomo, attualmente detenuto dietro le sbarre del carcere di Lecce dopo la condanna in via definitiva a 8 anni, è stato riconosciuto uno sconto di pena dovuto a varie ragioni.

Fuori dal carcere la prossima primavera

Secondo alle indiscrezioni trapelate, alla base dello sconto di pena, ci sarebbe prima di tutto il riconoscimento di buona condotta di Misseri. C'è poi la questione della cella, ritenuta troppo piccola: nelle motivazioni presentate dall'avvocato difensore, si legge che le dimensioni non sarebbero neppure di 3 metri quadrati, e al suo interno non si troverebbero né acqua calda né tanto meno una doccia. Sarebbero state precarie, dicono, le condizioni di vivibilità della cella, specie dal periodo di tempo intercorso dal 9 marzo 2017 fino a dicembre 2022.

Per queste ragioni si sarebbe deciso di concedere al contadino di Avetrana una riduzione della pena, che dovrebbe dunque concludersi entro la primavera del 2024. Michele Misseri otterrà dunque uno sconto di 41 giorni, oltre a un risarcimento di 472 euro come ristoro monetario. Questa la delibera dell'ufficio di sorveglianza di Lecce.

Già dal 2017, in ogni caso, il 68enne di Avetrana ha cominciato a ottenere sconti di pena, per un totale di quasi 500 giorni, proprio grazie alla buona condotta tenuta all'interno del penitenziario.

Di cosa è accusato Misseri

La figura di Michele Misseri rientra nel caso ormai conosciuto come "delitto di Avetrana", che ha visto la morte della 15enne Sarah Scazzi, uccisa e poi gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010.

Considerato in principio come l'autore dell'omicidio (Misseri inzialmente si confessò colpevolole), l'uomo ritrattò poi la sua versione, cambiata numerose volte. Per l'omicidio di Sarah, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente la figlia e la moglie del 68enne, stanno scontando l'ergastolo.

Michele Misseri ha invece ricevuto una condanna in via definitiva a 8 anni di reclusione per aver occultato il cadavere della nipote, gettato in una cisterna interrata fra campagne di Avetrana (Taranto).

L'avvocato Luca La Tanza,

legale che rappresenta il 68enne, si è avvalso del decreto Svuota carceri per presentare ricorso al magistrato di sorveglianza di Lecce Stefano Sernia, che ha risposto affermativamente lo scorso 22 febbraio.

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