L'interrogatorio è durato quasi due ore. Dalle 11, quando si era presenato in procura, alle 13 circa. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha risposto stamani alle domande dei pm di Roma dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati con le accuse di rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio. L'indagine era scattata dopo un esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, in relazione all'intervento del parlamentare Giovanni Donzelli sulla vicenda dell'anarchico Cospito. Nel corso di un accalorato intervento in Aula, l'esponente Fdi aveva fatto riferimento ad alcune conversazioni avute dall'insurrezionalista con esponenti della criminlità organizzata nel carcere di Sassari.
Caso Cospito, Delmastro interrogato in procura
In base a quanto riferito dal guardasigilli Nordio, tuttavia, il documento oggetto delle dichiarazioni di Donzelli non era classificato, né secretato, ma solo "a divulgazione limitata". A fronte delle richieste di dimissioni invocate dalla sinistra, il centrodestra ha quindi fatto fatto quadrato attorno al sottosegretario, comparso stamani davanti in procura per chiarire ulteriormente le circostanze. L'atto istruttorio si è svolto davanti ai pm titolari del fascicolo, Rosalia Affinito e Gennaro Varone, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal procuratore capo Francesco Lo Voi.
Sul caso Copito non c'è stata "nessuna rivelazione" e l'atto non era secretato: è quanto avrebbe sostanzialmente affermato il sottosegretario Delmastro nel corso dell'interrogatorio di questa mattina. Lo riferiscono fonti agenzia. L'esponente di governo avrebbe quindi ribadito le posizioni già espresse nei giorni scorsi ed esposte anche dal ministro Nordio nella sua informativa alla Camera. Secondo quanto si apprende, Delmastro, difeso dall'avvocato Giuseppe Valentino, ha risposto a tutte le domande poste dai magistrati. La prossima settimana la difesa depositerà anche una memoria.
Pd, Letta insiste: "Dimissioni Delmastro e Donzelli"
E mentre Delmastro rispondeva alle domande dei pubblici ministeri, fuori continuava a consumarsi la bagarre politica sulla vicenda. Le opposizioni hanno infatti trasformato il caso in un'occasione di lotta politica, con il segretario uscente Pd in prima linea. "Abbiamo da subito chiesto le dimissioni di Delmastro e Donzelli per la gravità politica e istituzionale del loro comportamento. Le parole di Nordio in Aula hanno aggravato la loro situazione. Le dimissioni sono l'unica via d'uscita a prescindere dalle decisioni dei magistrati", aveva ribadito il leader dem su Twitter proprio nei minuti in cui Delmastro si trovava in procura. Una posizione emblematica di come la sinistra sta affrontando il caso Cospito, rinunciando di fatto allo spirito di unità istituzionale che la politica dovrebbe maturare in certi momenti.
Lo stesso spirito che il premier Giorgia Meloni aveva invocato nei giorni scorsi, ribadendo che non vi fossero peraltro ragioni tali da motivare un eventuale passo dientro di Delmastro e Donzelli.
Il sottosegretario ascoltato stamani dai pm ha lasciato piazzale Clodio senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti, ma limitandosi a salutare questi ultimi. "Buon lavoro...". Forse anche un modo tenere bassi i toni su un argomento che nemmeno dovrebbe prestarsi a strumentalizzazioni e contese.
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