Due donne ricoverate all'ospedale Molinette di Torino sono state stuprate da un paziente, un noto fotografo iracheno. L'episodio risale al 23 marzo ed è avvenuto nel reparto di Psichiatria universitaria, ala del nosocomio riservata ai chi soffre di disturbi alimentari o di lievi patologie psichiche. Oltre allo stupratore, nel mirino degli investigatori sono finiti i membri del personale sanitario in servizio quella notte: secondo quanto ipotizzato, sarebbe passato troppo tempo dalla prima violenza all'allarme.
Come riportato dalla Stampa, lo stupratore è stato ricoverato a seguito di una generica crisi psicotica - probabilmente un mix di cannabis e alcool - e sistemato su un lettino nel corridoio. L'iracheno si è dunque intrufolato nella stanza di una paziente, 36 anni, e l'ha violentata dopo aver staccato il catetere e strappato il cavo per segnalare le emergenze. Una violenza inaudita, come testimoniato dalla donna. Messo in fuga dalle urla della vittima, l'uomo si è nascosto nella stanza a fianco, con altre due pazienti ricoverate. Non pago, ha aggredito una delle due, prima di tentare - inutilmente - la fuga.
Le due donne aggredite dall'iracheno hanno formalizzato la denuncia il giorno dopo. Il pubblico ministero ha chiesto la misura cautelare, concessa dopo alcuni giorni dal gip. Ma l'uomo - che ha affermato di aver agito dopo "aver sentito delle voci" e di aver creduto di "essere controllato dall’intelligenza artificiale" - nel frattempo è rimasto ricoverato alle Molinette, in un altro reparto, fino al giorno in cui sono scattate le manette. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto un incidente probatorio con una perizia psichiatrica, affidata ai medici legali Franco Freilone e Maurizio Desana. Il test ha certificato una totale infermità mentale, seppur temporanea (limitata al momento dei due stupri).
Ma, come anticipato, gli investigatori hanno acceso i riflettori anche sul personale sanitario delle Molinette per eventuali concorsi in lesioni colpose e di condotte sotto il profilo omissivo.
La Procura sta infatti cercando di accertare eventuali profili di responsabilità di chi era in servizio quella notte: sarebbe passato troppo tempo dal momento della consumazione della prima violenza fino all’intervento in soccorso delle vittime. Secondo quanto evidenziato dal quotidiano torinese, le testimonianze delle pazienti violentate parrebbero indizianti sul punto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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