Esce dall'ospedale con una scheggia di vetro conficcata nel braccio: condannato il medico

Un cittadino toscano è rimasto per un anno con una scheggia di vetro conficcata in un braccio, in quanto il medico che lo visitò non si accorse del corpo estraneo. L'uomo è stato indennizzato dalla Asl, mentre il dottore è stato condannato a risarcire Regione Toscana

Esce dall'ospedale con una scheggia di vetro conficcata nel braccio: condannato il medico
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Rimase per circa un anno con un pezzo di vetro conficcato nel braccio, in quanto il medico che lo visitò non si accorse della scheggia da rimuovere. E a seguito dell'accaduto, l'azienda sanitaria gli ha dovuto riconoscere un risarcimento di 55mila euro, con il dottore in questione condannato nelle scorse ore dalla Corte dei Conti a risarcire a sua volta Regione Toscana con 11mila euro. Protagonista della curiosa vicenda che arriva dalla Versilia è un cittadino di Viareggio, il quale allora lavorava come cuoco in un ristorante della zona. Secondo quanto riporta la testata online Luccaindiretta.it, tutto ebbe inizio nell'estate del 2017, quando l'uomo si presentò al pronto soccorso dell'Ospedale Versilia di Camaiore con tagli e ferite alla mano e al braccio. Al paziente furono ad ogni modo prestate tutte le cure del caso e dopo l'applicazione dei punti di sutura venne dimesso nel giro di breve tempo.

Tutto finito? Non proprio, perché a dispetto dell'intervento che avrebbe dovuto risolvere definitivamente il problema, l'uomo continuava a denunciare dolori al braccio. In un primo momento, non diede molto peso alla cosa. Quando però, a distanza di circa dodici mesi, si accorse che il dolore continuava a manifestarsi e stava anzi acuendosi, si presentò nuovamente presso il nosocomio nel quale era stato medicato in precedenza. E fu allora che i medici si accorsero di quel che era successo: a causargli dolore era una scheggia di vetro che gli era rimasta conficcata nel braccio sin dal momento dell'infortunio, passata evidentemente inosservata agli occhi del medico che lo visitò l'anno prima. Inevitabile la richiesta di risarcimento nei confronti di Asl Toscana Nord Ovest, chiusasi alla fine con un accordo in sede stragiudiziale sulla base di un indennizzo da 55mila euro a favore del paziente. E a porre la parole "fine" sulla questione, la sentenza emessa dalla Corte dei Conti che ha poi condannato il dottore ad indennizzare la Regione.

“Per tale errato approccio diagnostico, non fu immediatamente posta la diagnosi che avrebbe permesso la rimozione del corpo estraneo, con un significativo miglioramento della sintomatologia e delle sequele neurologiche a carico del nervo ulnare - si legge nella sentenza - in conclusione, in merito alla valutazione della gravità della condotta del sanitario che non ha diagnosticato in data 16 agosto 2017 al paziente, la presenza di corpo estraneo palmo mano

sinistra susseguente a flc da trauma contro una vetrata, il collegio medico è stato del parere che, nel caso in esame, si possa configurare un comportamento censurabile in termini di colpa grave”.

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