Extinction rebellion a processo a Milano. "La vernice spray è un nostro metodo".

Otto attivisti di Extinction rebellion sono imputati per imbrattamento e blocco stradale per le azioni del 30 settembre 2021 a Milano in occasione degli incontri della pre Cop 26. Ecco che cosa è successo

Extinction rebellion a processo a Milano. "La vernice spray è un nostro metodo".

“La bomboletta spray? È uno dei tanti metodi della nostra azione”. Alza le spalle Michele, 22 anni, uno degli otto eco-attivisti di Extinction Rebellion imputati nel primo processo a Milano (e in Italia, il prossimo sarà a Roma, ma riguarderà gli attivisti di Ultima Generazione per la vernice contro il Senato) su una delle tante azioni di “disobbedienza civile” dei movimenti ambientalisti. È appena uscito dall'aula dell'ottava penale del tribunale, dove insieme ad altri sette eco-attivisti dovrà rispondere di imbrattamento e blocco del traffico. Sempre in aula oggi , 30 marzo, un agente della squadra mobile, sentito come testimone in quanto era in servizio quel giorno, con poche frasi ha messo in luce tutta la contraddizione della protesta: “Ribadisco qui una mia considerazione personale, che ho condiviso anche con loro quel giorno: com'è possibile che un movimento ambientalista utilizzi le bombolette spray altamente inquinanti per scrivere sui muri e sul marciapiede?”.

La protesta del 2021 al Milano Convention Center

Era il 30 settembre del 2021 quando davanti al MiCo, il Milano Convention Center, dove si stavano svolgendo degli incontri pre Cop 26, la conferenza sul clima, andò in scena la protesta dei manifestanti per chiedere attenzione sul cambiamento climatico. Erano in tutto una quarantina, così quel giorno due attiviste ventenni indossarono l'imbracatura e restarono “sospese a mezz'aria sull'ingresso”. Un'azione eclatante, come ha spiegato lo stesso agente in aula, con l'obiettivo di imbrattare i muri perimetrali con la vernice spray lavabile. “Salvare l'umanità non è reato”, “Fatti non parole”, scrissero sul muro. Mentre le due ragazze erano in quella posizione, un terzo attivista, ha continuato l'agente, "forniva loro supporto logistico dando loro dell'acqua”. Sempre quel pomeriggio altri cinque attivisti si staccarono dal presidio principale per raggiungere una via laterale nei pressi del Gate 2 del MiCo. Così facendo bloccarono il traffico per diversi minuti, scatenando le proteste degli automobilisti, almeno fino all'arrivo di un'ambulanza con le sirene accese perché impegnata nel trasporto di un ferito che li fece desistere dall'azione.

Extinction Rebellion e Friday's for future stessa causa, ma metodi diversi

Mentre fuori dal Palazzo di giustizia di Milano è andato in scena il presidio dei simpatizzanti del movimento ambientalista, proprio in concomitanza con lo svolgimento dell'udienza, da Extinction Rebellion è arrivata la stoccata al movimento Friday's for future con cui condivide la causa ambientalista, ma non i metodi. Inoltre, mentre il primo (XR) è un movimento transgenerazionale che pratica la disobbedienza civile, il secondo è costituito principalmente da studenti.

Una manifestazione autorizzata in cui non viene creato nessun disagio non è efficace - sottolinea l'attivista - Viene fuori la notizia, poi il giorno dopo nessuno ne parla più” .E ancora. “Ci dispiace creare disagio, organizzare azioni è stressante, anche a livello emotivo. Ma il problema climatico è così urgente, devastante e diffuso che anche questo metodo è consentito”.

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