"Gigi Bici mi chiedeva soldi. Mi è partito un colpo di pistola"

L'omicidio di Luigi Crisciuolo, alias "Gigi Bici", l'8 novembre del 2021. La confessione di Barbara Pasetti, rea confessa del delitto: "Minacciava me e il mio bambino. Avevo la pistola ed è partito un colpo solo"

Barbara Pasetti accusata di aver ucciso "Gigi Bici"
Barbara Pasetti accusata di aver ucciso "Gigi Bici"

"Mi diceva che ero mamma di un bambino e mi minacciava... Un giorno mi disse: 'Voi due non avete scampo'. Ero spaventata, avevo la pistola in casa ed è partito un colpo". Lo ha detto Barbara Pasetti, rea confessa dell'omicidio di Luigi Crisciuolo alias "Gigi Bici", rispondendo alle domande del pm Valentina Terrile e Andrea Zanoncelli durante un interrogatorio nel carcere di Vigevano, dove si trova reclusa dallo scorso 22 giugno. Mercoledì scorso, la procura di Pavia ha rinviato a giudizio la 41enne con l'accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere e tentata estorsione aggravata. I verbali contenti le ammissioni della fisioterapista sono stati visionati in esclusiva dal Corriere della Sera e alcuni stralci riportati sull'edizione cartacea di oggi, in un articolo a firma del giornalista Andrea Galli.

L'arma del delitto

L'omicidio di "Gigi Bici" si consumò la mattina dell'8 novembre 2021, nel cortile dell'abitazione di Barbara Pasetti, a Cura di Carpignano, nel Pavese. La fisioterapista sparò un colpo di pistola alla tempia al commerciante di 60 anni al quale, mesi addietro, aveva affidato l'incarico di ammazzare l'ex marito. Un mandato a cui Crisciuolo decise di rinunciare. "Io e Criscuolo ci sentivamo da tempo perché ero una donna sottoposta a una pressione molto forte... - ha raccontato la 51enne -Il figlio era sotto la mia completa responsabilità, la casa era grande, mio marito mi aveva posto in un difficile stato fisico e mentale... Ero debolissima. Mi sono dovuta rivolgere a Criscuolo per spaventare il mio ex marito... Criscuolo mi disse che aveva questo night club, era un buttafuori... Mi fece vedere un tirapugni... Mi chiese se la casa era tutta mia e propose un’arma per difendermi". L'arma a cui fa riferimento l'imputata è una calibro 7.65 da cui poi esplose il colpo mortale: "Me la diede per 200 euro".

I soldi

Stando alle dichiarazioni della 51enne, "Gigi Bici" le avrebbe chiesto ingenti somme di danaro, alcune migliaia di euro. "Criscuolo mi ha detto che andava a parlare con il mio ex marito e che per parlargli voleva dei soldi: 1.500 euro al mese... - ha continuato - Sono andata via a luglio e agosto, a settembre è ricominciata questa storia, Criscuolo ha ripreso a chiedere soldi. Ha detto che era tossicodipendente e aveva bisogno di denaro... Subito dopo le vacanze è diventato più pressante, mi ripeteva che era un pregiudicato e che non dovevo dargli nessun tipo di problema... Per tutto il mese di ottobre non si è fatto sentire ma a fine ottobre è diventato assillante...".

L'occultamento del cadavere

La mattina dell'8 novembre 2021, ha raccontato Barbara Pasetti agli inquirenti, Crisciuolo le avrebbe inviato alcuni messaggi sul cellullare preannunciandole che "sarebbe arrivato. Infatti è arrivato ed è entrato in cortile". A quel punto, la 51enne ha impugnato la pistola: "Volevo minacciarlo, non ucciderlo... - ha spiegato - Avevo paura per mio figlio, per lui darei la vita... Presa dal panico, sono rientrata in casa, non sapevo cosa fare, non avevo nessuno ma dovevo reagire perché il danno era fatto. Avevo capito subito che era morto...". Nella confessione non mancano dettagli relativi all'occultamento del cadavere: "Ho legato il corpo di Criscuolo per i piedi con una corda e l’ho spostato trascinandolo... Ho pulito con l’acqua il sangue. La pistola l’ho messa nel sottoscala".

"Non l'ho fatto apposta, è partito un colpo"

Il corpo senza vita di "Gigi Bici" fu ritrovato una settimana prima di Natale, un mese e mezzo dopo il delitto. Nel frattempo, Barbara Pasetti tentò di depistare le indagini inviando alcune lettere anonime alla figlia della vittima da parte di presunti bandtiti dell'Est. "La cosa della gente dell’Est era inventata... - ha ammesso la fisioterapista -L’ho ideata per cercare di salvare me e mio figlio... - ha spiegato Non volevo uccidere nessuno, se tornassi indietro non lo rifarei mai". Grazie alla confessione e alla caduta dell’accusa della premeditazione, la 51enne potrebbe essere processata in abbreviato ed evitare l’ergastolo. "Non so che cosa farò adesso nella mia vita, non uscirò mai di qui...

Vorrei stare con mio figlio e con mia madre, che ha ancora poco da vivere. - ha concluso - Vorrei dire alla famiglia di Criscuolo che non volevo ucciderlo, non l’ho fatto apposta, mi assumo le mie responsabilità ma non sono totalmente le mie responsabilità".

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