"Ho incendiato per rabbia". E il piromane non andrà in carcere

Il 40enne senza fissa dimora condannato a due anni per aver dato alle fiamme otto vetture a Rimini ma non trascorrerà più nemmeno un giorno in carcere

"Ho incendiato per rabbia". E il piromane non andrà in carcere

Ieri è stato condannato dal tribunale di Rimini per aver dato fuoco ad otto autovetture "per rabbia", stando a quanto lui stesso avrebbe dichiarato. A dispetto della condanna a due anni di reclusione più un anno di libertà vigilata però, non trascorrerà più in carcere nemmeno un giorno: il capo d'accusa è infatti stato riformulato in danneggiamento a seguito di incendio e la pena è stata perciò commutata nell'obbligo di firma presso la locale caserma dei carabinieri. Protagonista della vicenda che arriva dalla città romagnola è un quarantenne senza fissa dimora, finito a processo dopo esser stato individuato dalle forze dell'ordine con l'accusa di aver dato alle fiamme ben otto auto situate nel centro storico.

Gli incendi per rabbia

L'episodio in questione si riferisce al 22 febbraio dello scorso anno, quando la tranquillità della notte venne sconvolta da una fitta serie di roghi improvvisamente divampati in pieno centro, nel giro di una mezz'ora. Il primo allarme era scattato intorno alle 23.40 nella zona della stazione ferroviaria, dove le fiamme si erano levate dall'abitacolo di un'Audi appena uscita dal concessionario. Nemmeno il tempo di far sì che i vigili del fuoco arrivassero sul posto (allertati da alcuni passanti) che in un'altra area del Comune romagnolo scoppiava un nuovo incendio nel quale andarono distrutte un'Alfa Romeo e un Fiat Doblò (mentre altri mezzi risultarono danneggiati). A coronare una nottata decisamente movimentata, una nuova esplosione di lì a poco che mandò in pezzi una Fiat Panda, non distante dal luogo dove si erano verificati i precedenti casi. Ad indirizzare le indagini dei carabinieri verso quello che sarebbe presto diventato il principale sospettato furono i filmati girati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza, che avrebbero inchiodato il piromane (poi risultato autore anche in un ulteriore incendio ai danni di un'altra macchina consumatosi in precedenza un paese della provincia). E lo scorso 18 agosto, il quarantenne finì in manette, quando i militari dell'Arma eseguirono nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale riminese.

La scarcerazione

Dopo otto mesi di detenzione, l'uomo è comparso davanti al giudice proprio nelle scorse ore, per difendersi dell'accusa di incendio. Il pubblico ministero aveva chiesto per lui una condanna a cinque anni di reclusione, ma la difesa ha replicato chiedendo (ed ottenendo) la riqualificazione del reato: non più incendio, ma danneggiamento a seguito di incendio.

E con l'accoglimento della richiesta, la sentenza ha visto un ridimensionamento di quanto proposto dall'accusa: il quarantenne dovrà quindi recarsi quotidianamente in caserma a firmare, ma sarà scarcerato. "Che male ho fatto? Non ho dato fuoco a delle persone - avrebbe dichiarato l'uomo dopo il verdetto, stando a quanto riportato dal sito RiminiToday.it - l'ho fatto per rabbia".

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