Fotografo recluta modelle per spot contro la violenza sulle donne, poi le stupra

Fondatore di un'agenzia di moda nel Cuneese, è accusato di aver stuprato cinque modelle. L'appello del procuratore: "Chi ha subito la stessa sorte si faccia avanti"

In foto una delle modelle che ha denunciato il fotografo
In foto una delle modelle che ha denunciato il fotografo
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Avrebbe reclutato giovani modelle millantando partecipazioni a campagne di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e poi le avrebbe stuprate. È l'accusa nei confronti di Paolo Ferrante, un fotografo 46enne originario del Cuneese, arrestato all'alba di venerdì mattina con l'ipotesi di reato per violenza sessuale di gruppo e condotto in carcere a Torino. Le ragazze che hanno denunciato i presunti abusi sono cinque. Ma "i casi emersi potrebbero essere la punta dell'iceberg", spiega il procuratore capo della Procura di Asti Biagio Mazzeo.

L'accusa nei confronti del fotografo

Secondo quanto è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Alba, su cordinamento della Procura Astigiana, il fotografo avrebbe teso una trappola alle giovani donne che reclutava tramite la Models Italian Academy, l'agenzia di scouting da lui fondata a Corneliano d'Alba nel 2005. Nella fattispecie, il 46enne avrebbe promesso alle aspiranti modelle contratti stellari e book fotografici a buon mercato, salvo poi abusare sessualmente delle ragazze. In un caso sarebbe coinvolto anche il suo ex collaboratore, Daniele Ferrero, 36 anni e residente a Bra, finito agli arresti domiciliari.

Le denunce

Le cinque denunce depositate in Procura ad Asti fanno riferimento a fatti verosimilmente accaduti dall'aprile del 2023 al febbraio di quest'anno. Due aspiranti modelle hanno accusato Ferrante di averle costrette a subire un rapporto sessuale completo e non consensuale. Mentre una ragazza ha raccontato agli investigatori di essere stata abusata dal fotografo e dal suo collaboratore contemporaneamente.

Il modus operandi dell'indagato

Stando a quanto riporta la Repubblica, Ferrante avrebbe applicato sempre lo stesso modus operandi: prometteva alle ragazze compensi allettanti, vantando presunte conoscenze nel mondo dello spettacolo. In alcuni casi proponeva scatti di moda oppure la partecipazione a cortometraggi sulla violenza contro le donne. A quel punto le giovani modelle sottoscrivevano un contratto che prevedeva clausole esorbitanti in caso di mancato adempimento, una sorta di "ricatto emotivo" per chi indaga. Dopodiché le avrebbe sottoposte a un provino attoriale in cui lui interpretava il ruolo del "maschio violento". In quella circostanza si sarebbero consumati i presunti abusi.

La testimonianza

"Oggi è un giorno di sollievo, il giorno in cui posso finalmente mantenere con le ragazze la promessa che avevo fatto loro: che se avessimo agito insieme, come sorelle, traendo forza da quanto ci era accaduto, avremmo ottenuto il nostro riscatto a livello personale e professionale", commenta Stefania Secci, una delle modelle che sarebbe finita nella rete di Ferrante. Nel 2023 decise di interrompere il rapporto professionale con il fotografo dopo che lui, durante uno shooting, le avrebbe messo le mani addosso. Riuscì a svincolarsi e farsi riaccompagnare alla stazione. "Di lì più nulla. - spiega la ragazza - Ma continuavo a vedere sul profilo Instagram dell’agenzia sempre nuovi collaboratori e nuove ragazze. Mi sono chiesta come fosse possibile e ho cominciato a contattarle".

L'appello degli investigatori

Gli investigatori ipotizzano che potrebbero esserci stati altri casi.

Ecco perché carabinieri e Procura invitano altre donne eventualmente coinvolte a denunciare: "Chi ha subito la stessa sorte si faccia avanti", è l'appello. Ferrante si trova recluso nella sezione dei sex offender nel carcere di Torino. L'interrogatorio di garanzia è previsto per lunedì mattina.

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