Niente domiciliari per Boeri e Zucchi: pm sconfitti. "Ma divieto di giudicare nei concorsi"

Il gip di Milano ha disposto nei confronti dei due architetti una misura interdittiva nell'ambito del caso Beic, respingendo la richiesta di arresto della procura di Milano

Niente domiciliari per Boeri e Zucchi: pm sconfitti. "Ma divieto di giudicare nei concorsi"
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ll gip di Milano, Luigi Iannelli, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, ma ha disposto nei loro confronti una misura interdittiva. L'archistar Boeri, in particolare, non potrà fare parte di "commissioni giudicatrici" e gli sarà vietato "concludere contratti" con la pubblica amministrazione come architetto per un anno. La decisione del gip è stata presa nell'ambito nell'inchiesta per turbativa d'asta e falso della Procura di Milano sulla gara internazionale da 8,6 milioni di euro per la progettazione della Biblioteca europea dell'informazione e della cultura (Beic).

Il gip ha anche applicato all'architetto Cino Zucchi la "sospensione parziale dall'esercizio del pubblico ufficio di docente universitario" e l'interdizione dalle "commissioni giudicatrici" di contratti pubblici per 8 mesi. Boeri e Zucchi non andranno quindi agli arresti domiciliari, come invece aveva chiesto la procura di Milano, che incassa dunque una sconfitta.

Nel dettaglio, nei confronti di Stefano Boeri la misura interdittiva gli impedirà "in qualità sia di docente universitario che di professionista esterno, l'attività di comporre commissioni giudicatrici nell'ambito di procedure per l'affidamento di contratti pubblici per la durata di un anno", vietandogli di concludere contratti con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere prestazioni di pubblico servizio, per la durata di un anno. Il provvedimento del giudice Iannelli vieta inoltre a Cino Paolo Zucchi "in qualità sia di docente universitario che di professionista esterno, l'attività di comporre commissioni giudicatrici nell'ambito di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, per la durata di otto mesi".

Boeri e Zucchi - scrive il gip nell'ordinanza con cui ha disposto le interdittive - hanno ceduto "con grande facilità alla spinta a delinquere" lasciando "trasparire un approccio disinvolto" e "per certi versi proprietario" delle "regole che presidiano l'imparzialità dell'attività amministrativa". I due archistar e docenti del Politecnico hanno mostrato - sempre secondo il gip - una "leggerezza tale" nel "commettere i reati" da lasciar "intendere che sia proprio questa la modalità ordinaria" con cui partecipano alle "procedure pubbliche". Nelle 66 pagine di provvedimento si legge che, in particolare, il progettista del Bosco Verticale avrebbe utilizzato "modalità smaccate" come quella di violare "la regola dell'anonimato" e la "cancellazione mirata dei messaggi di whatsapp" nei telefoni sequestrati nel 2023 dalla guardia di finanza o l'utilizzo di "sistemi di messaggistica" come Telegram, "noti proprio per una maggiore discrezione e sicurezza".

Il gip, che il 4 febbraio aveva tenuto gli interrogatori preventivi, ha disposto anche per l'architetto indagato Pier Paolo Tamburelli, membro della cordata vincitrice della gara Beic, il "divieto parziale temporaneo di esercitare l'attività professionale di architetto" e quello di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. Sono invece state respinte le richieste di misura cautelare dei pubblici ministeri Paolo Filippini, Mauro Clerici, Giancarla Serafini con l'aggiunta Tiziana Siciliano nei confronti degli architetti Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, della cordata di studi professionali Baukuh-Onsitestudio-Sce Project, primi classificati del concorso internazionale di progettazione.

"Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l'incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano", ha affermato l'archistar Boeri in merito al provvedimento del gip di Milano. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura - ha proseguito - e non vedo l'ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale".

"Le persone che conoscono il mio rigore passato e presente su questioni di deontologia professionale e nella partecipazione a commissioni giudicatrici possono comprendere il mio estremo sconcerto nel sentire le accuse a me rivolte nell'indagine e il risalto mediatico dato alle stesse", ha invece dichiarato l'architetto Zucchi, il quale "ripone la massima fiducia nel lavoro dei pm e del gip" e confida che le informazioni e le precisazioni fornite nell'interrogatorio preventivo del 4 febbraio scorso "siano state esaustive e sufficienti per permettere agli stessi di continuare il loro lavoro". In una lunga nota, l'archistar ribadisce che "le proposte pervenute sono sempre giudicate per il loro valore e nel totale anonimato fino all'apertura pubblica delle buste dopo il giudizio" e che "non ho mai incontrato né scambiato messaggi nel merito del concorso con Tamburelli, così mai Floridi o Lunati - che peraltro conosco e stimo da anni come architetti di cultura e talento - hanno mai cercato di contattarmi, vedermi o mandarmi alcun segnale del merito".

Preso atto della decisione odierna, Zucchi è fiducioso di poter dimostrare le sue ragioni ai magistrati. "Ho grande confidenza nel loro operato, e quindi attendo con pazienza e serenità lo svolgersi delle fasi successive" conclude.

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