Omicidio Tramontano, Impagnatiello condannato all'ergastolo. La famiglia di Giulia in lacrime in aula

Niente sconti per Impagnatiello: la decisione della corte nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Alessandro Impagnatiello in Aula
Alessandro Impagnatiello in Aula
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Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Non una data casuale per la corte d'Assise di Milano, che ha emesso la sentenza su Alessandro Impagnatiello, il barman che nel maggio 2023 a Senago ha ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi del piccolo Thiago. La brutalità dell'omicidio ha colpito l'opinione pubblica, il caso di Giulia è diventato emblematico della necessità di lavorare con ancora maggiore intensità per ridurre la piaga degli omicidi e delle violenze. Quest'oggi, per l'uomoè stato confermato l'ergastolo.

I giudici popolari della Corte d’assise di Milano presieduta da Antonella Bertoja questa mattina si sono ritirati in camera di consiglio per la decisione. Nessuna replica da parte della pm Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella e dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia della vittima costituita parte civile nel processo ad Alessandro Impagnatiello. La famiglia di Giulia, presente al completo in aula, si è stretta in un abbraccio e si è lasciata andare al pianto. Un "pianto consolatorio perché, al di là del dolore, quando la giustizia degli uomini prevale ci si sente più sollevati, ma per loro non è una vittoria. Loro sono stati sconfitti quando Giulia ha smesso di vivere per la bieca e malvagia responsabilità di quello che doveva essere il suo compagno e il padre di suo figlio", sottolinea il legale della famiglia Giovanni Cacciapuoti. Impagnatiello, invece, è rimasto impassibile.

"Il 25 novembre grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Dove c'è giustizia, c'è futuro. Dove c'è giustizia, c'è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un Paese in cui non si ha paura di essere donne", ha scritto ieri la mamma di Giulia in una storia condivisa sui social, citando le parole dell'altra figlia, Chiara. "Giulia sarà con noi in quell'aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura", concludono.

"Oggi non ti lasciamo andare, ti stringiamo più forte", ha scritto sui social stamattina la sorella, che in aula ha indossato una spilla che ritrae la sorella incinta puntata sul petto e adornata da un fiocco rosso.

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