La Cassazione ha accolto il ricorso di Amanda Knox contro la condanna a tre anni di reclusione per calunnia a Patrick Lumumba nell'ambito dell'inchiesta per l'omicidio di Meredith Kercher. Si farà un nuovo processo a Firenze.
Nel 2018 Amanda Knox venne assolta con Raffaele Sollecito dall'accusa di aver ucciso a Perugia l'1 novembre 2007 la coinquilina inglese, ma fu condannata definitivamente per la calunnia a Lumumba, proprietario di un bar a Perugia, dove aveva lavorato. Poco prima dell’omicidio, l'uomo l’aveva licenziata perché, stando a quanto aveva dichiarato lui stesso durante il processo, la giovane era molto disinibita con i clienti e lavorava male. Tirato in ballo dall'americana, attraverso delle accuse mosse spontaneamente in questura, Lumumba venne arrestato il 6 novembre 2007, rimase in carcere 14 giorni, per poi tornare in libertà perché riconosciuto estraneo al delitto.
Dopo la sentenza, la Knox aveva chiesto che la condanna a tre anni di reclusione venisse annullata perché nel frattempo la Corte europea aveva condannato l'Italia per aver violato i diritti di difesa dell'allora indagata. A quel tempo, infatti, come sottolineato dai legali dell’americana, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, “le dichiarazioni che hanno poi portato alla contestazione della calunnia furono rese senza l'assistenza di un difensore e per la mancanza di un traduttore”.
"Siamo davanti a un quarto grado di giudizio. La decisione della Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo) ha avuto come riverbero l'annullamento della sentenza con la riapertura del processo. Si immette così nel nostro sistema questo nuovo istituto, e credo sia uno dei primi casi", commenta, invece, Carlo Pacelli, avvocato di Patrick Lumumba. Il legale prosegue: “Patrick Lumumba non è mai stato risarcito da Amanda Knox per averlo calunniato, non ha ricevuto un centesimo e nemmeno le scuse. Knox andò volontariamente in questura la notte che fece le dichiarazioni, seguendo l'allora fidanzato Raffaele Sollecito. Rimase lì e spontaneamente accusò Patrick". Il difensore ha sottolineato quindi come l'americana "non ritrattò nemmeno nei giorni successivi quelle dichiarazioni".
"Eppure" - ha ricordato - "in un colloquio con la madre intercettato in carcere disse che si sentiva in colpa perché Lumumba era stato arrestato per causa sua. Perché non è mai andata dal pubblico ministero o dal giudice a dirlo?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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