Scontro tra giudici sul processo Santanchè: il caso Visibilia finisce al Csm

Il caso Santanchè agita il tribunale di Milano: la giudice Gueli si oppone alla decisione di restare sul caso. Il Csm dovrà decidere prima dell’udienza del 20 maggio

 Scontro tra giudici sul processo Santanchè: il caso Visibilia finisce al Csm
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E' scontro tra giudici intorno al processo a Daniela Santanchè. La decisione dei vertici del tribunale di Milano di portare avanti l'udienza a carico del ministro del Turismo per la presunta truffa all'Inps va a scontrarsi contro l'ostinato rifiuto del magistrato che quella udienza sta conducendo, e che essendo stata trasferita a un altro ufficio chiede di lasciare il fascicolo Santanchè ad un altro magistrato. Sullo sfondo, il vero scontro è sui tempi del processo e sui rischi di prescrizione: un rischio più volte evocato dalla Procura, ma semplicemente inesistente non solo secondo i difensori del ministro ma anche secondo il giudice che la sta processando.

Il magistrato "ribelle" si chiama Tiziana Gueli, e dall'ottobre scorso sta valutando la richiesta di rinvio a giudizio contro il ministro presentata dalla Procura: ma nel frattempo ha ottenuto il trasferimento da tempo desiderato. L'udienza Visibilia si è protratta a lungo, anche perchè la Cassazione si è dovuta esprimere sulla competenza territoriale (che per i legali della Santanchè doveva essere trasferita a Roma). Il 21 marzo c'è stato un nuovo rinvio, perchè il ministro ha nominato un nuovo difensore che ha chiesto il tempo per studiare le carte. L'udienza è stata aggiornata al 20 maggio, suscitando le proteste dei pubblici ministeri secondo i quali una parte dei reati starebbero per essere cancellati dalla prescrizione.

Il giorno dopo il grido di dolore della Procura viene raccolto da Fabio Roia, presidente del tribunale di Milano, che dispone che la Gueli resti applicata al fascicolo Visibilia fino alla sua conclusione, proprio per scongiurare i rischi di prescrizione. Ma la Gueli non ci sta, e ricorre al Consiglio superiore della magistratura, chiedendo che sia annullato il provvedimento di Roia. Del fascicolo Visibilia, dice in sostanza, si può tranquillamente occupare un altro giudice. Anche perchè ricominciare da zero non sarebbe una gran fatica, visto che finora l'udienza aveva mosso solo i primi passi.

Ora la palla passa al Consiglio superiore della magistratura, che dovrà vagliare se davvero sostituire la Gueli con un altra toga sarebbe così dannoso per i tempi del processo. La decisione dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana, e comunque prima dell'udienza del 20 maggio.

Il Csm, in nome della rapidità del processo al ministro del Turismo, costringerà la Gueli a portare avanti l'udienza? E' una ipotesi non da scartare, in tempi di scontro tra magistratura e governo. Anche se la prescrizione delle accuse in realtà arriverà solo nel lontano 2030.

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