Roberto Vecchioni è stato querelato per diffamazione da Geronimo La Russa, figlio maggiore del presidente del Senato. La contesa legale era iniziata nei mesi scorsi, dopo che il popolare cantautore- intervistato al festival La Gaberiana a Firenze - aveva raccontato un aneddoto riguardante un furto avvenuto in casa sua quasi 30 anni fa. In quell'occasione, aveva ricordato, "uno dei ragazzi si chiamava Geronimo". Pur senza che il suo cognome fosse stato menzionato, La Russa jr si era sentito chiamato in causa e aveva sporto denuncia. Ebbene, su questa vicenda ieri il professore è stato è stato ascoltato dalla polizia giudiziaria al Palazzo di Giustizia di Firenze, come da lui stesso richiesto.
Secondo quanto si apprende, il cantante si è presentato in procura accompagnato da propri legali per farsi ascoltare su quel racconto in parte non inedito, finito poi al centro della querela. Conversando con Andrea Scanzi durante un evento estivo, Vecchioni aveva richiamato alla memoria il controverso episodio avvenuto durante una festicciola organizzata in casa da sua figlia minorenne, alla quale a un certo punto presero parte anche ragazzi più grandi. Questi ultimi - aveva denunciato il professore - "mi hanno rubato tutto. Mi hanno preso davvero di tutto, anche il portasigari, ma sono andati addirittura a rubarmi le t-shirt e le mutande".
Dopo quell'epilogo inaspettato, l'artista si era recato dalla polizia per sporgere denuncia ma, nonostante i ragazzi fossero stati identificati, si era deciso di non procedere nei confronti di nessuno. "Un bel po' di loro la polizia li becca. Non devo fare nomi, dirò come si chiama il ragazzo così si capisce chi era il padre. Il ragazzo si chiamava Geronimo", affermò il cantautore dal palco, suscitando un brusio tra il pubblico. "Tutto è finito in una bolla di sapone, nessuno è stato accusato", aggiunse. La Russa jr, che in passato aveva raccontato quella storia in un'intervista ma con una ricostruzione dei fatti differente, aveva minacciato azioni legali nei confronti del cantante per tutelare la propria onorabilità. E così è poi accaduto.
"Vecchioni a distanza di 26 anni dovrebbe sapere benissimo che nei miei confronti non ci fu alcuna imputazione e che non fui affatto perdonato in quanto il perdono giudiziale può essere concesso solo a chi è imputato e colpevole e io non lo sono mai stato.
Altri giovani conoscenti che parteciparono alla festa della figlia di Vecchioni ebbero invece conseguenze giudiziarie ed io ne presi immediatamente le distanze", fece sapere già all'epoca Geronimo La Russa. Ieri i poliziotti hanno sentito le dichiarazioni del popolare cantuatuore, che - a quanto si apprende - aveva chiesto di essere interrogato dopo la chiusura delle indagini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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