Era stato accusato di aver speso i soldi delle offerte dei fedeli in viaggi, spa e feste a luci rosse. Ma dopo esser stato condannato in primo grado dal tribunale di Massa a sette anni e sei mesi, si è visto nelle scorse ore ridurre la pena a sei anni. Anche se la storia non sembra essere vicina alla conclusione, visto che avrebbe il diretto interessato avrebbe già annunciato tramite il proprio avvocato l'intenzione di fare ricorso in Cassazione. Questi gli ultimi sviluppi della vicenda che vede coinvolto don Luca Morini, l'ormai ex parroco di Massa, Avenza e Caniparola ribattezzato "don Euro". La Corte d'Appello di Genova ha sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado, "abbuonando" però all'ex-sacerdote un anno e sei mesi. I giudici liguri l’hanno in particolare ritenuto colpevole di estorsione ai danni dell’ex vescovo della diocesi di Massa, Carrara e Pontremoli, Giovanni Santucci.
Le accuse di sostituzione di persona sarebbero in gran parte cadute, soprattutto perché prescritte. Era inoltre stato accusato anche di autoriciclaggio e di cessione di sostanze stupefacenti, ma sotto questo profilo specifico era già stato assolto in primo grado. Gli inquirenti hanno ad ogni modo ricostruito i fatti contestatigli, con l'ex-parroco salito alla ribalta delle cronache negli scorsi anni. L'inchiesta partì infatti quasi un decennio fa, nel 2015, a seguito della denuncia di un escort con il quale l'uomo avrebbe avuto una relazione. Lo stesso che poi accusò in tribunale l'ex-religioso di essere "ossessionato dal sesso", a quanto pare. Secondo gli inquirenti, Morini avrebbe più volte sollecitato i parrocchiani alla generosità, chiedendo loro di donare del denaro che sarebbe stato impiegato a beneficio della chiesa e della comunità. Nulla di strano fin qui, non fosse che in realtà quei soldi venissero di norma utilizzati per ben altri scopi: l'ex-parroco li avrebbe infatti usati a titolo personale, per pagarsi soggiorni in alberghi di lusso e festini hard.
Fu a quanto sembra anche la frequenza con la quale chiedeva l'obolo ai fedeli ad insospettire le forze dell'ordine, oltre a far sì che qualche parrocchiano gli affibbiasse il soprannome di don Euro. Nei mesi successivi l'uomo fu comunque ridotto allo stato laicale, ancor prima della condanna (ed era finito anche nel mirino della trasmissione televisiva Le Iene). La battaglia legale non sembra però essersi conclusa, visto che l'avvocato dell'ex-sacerdote ha anticipato la volontà di rivolgersi alla Cassazione.
"Devo leggere la motivazione della sentenza, ma ritengo ci sia almeno un vizio di forma – le parole del legale di Morini, riportate dal quotidiano La Nazione - c’erano difetti anche nella sentenza di primo grado. E Morini non si è reso protagonista di nessuna estorsione ai danni di Santucci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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