Voto di scambio politico-mafioso, arrestato ex senatore del Pd

Nino Papania è stato arrestato insieme ad altre 10 persone nell'ambito di un'indagine condotta per associazione a delinquere di stampo mafioso

Voto di scambio politico-mafioso, arrestato ex senatore del Pd
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La Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un'operazione in provincia di Trapani, che ha portato 10 arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo e dall'agevolazione mafiosa. Sono stati effettuati anche arresti per traffico di influenze, violazione di segreto d'ufficio e porto e detenzione illegale di armi. Stando a quanto emerso dalle indagini, gli investigatori farebbero ruotare tutto attorno all'ex senatore del Partito democratico Nino Papania, fondatore del movimento "Via" e accusato di voto di scambio politico-mafioso, in carica durante la XIV, XV e la XVI legislatura, dal 2005 al 2013.

Nel corso dell'indagine, spiegano gli inquirenti, è stata documentata l'esistenza di un connubio affaristico-mafioso in grado di condizionare, anche dietro corrispettivo in denaro, il consenso elettorale. È emersa la capacità dell'organizzazione di indirizzare il voto locale in favore del senatore di Alcamo. Chi indaga, spiega che sono stati cristallizzati "chiari indizi di colpevolezza nei confronti di un ex senatore della alcamese, ispiratore del movimento e promotore di una richiesta di voti alla famiglia mafiosa, dietro un compenso in denaro pari a circa 3 mila euro, in occasione delle elezioni regionali siciliane del settembre 2022".

Secondo gli inquirenti, Papania avrebbe agito per favorire un proprio candidato all'Ars. L'indagine è iniziata nel 2021 e ha visto coinvolta la Squadra mobile di Trapani insieme alla Squadra mobile di Palermo, a quella della locale Sisco e al Servizio Centrale Operativo. L'indagine ha permesso di appurare la ritrovata energia criminale delle "famiglie" mafiose di Alcamo e Calatafimi, che si sono rigenerate dopo numerosi arresti compiuti negli anni.

Oltre a Papania sono finiti in carcere Pasquale Perricone, ex vice sindaco di Alcamo, ritenuto l'intermediario fra Papania e il clan mafioso di Alcamo; Gregorio Savio Ascari e Giorgio Benenati. E poi, ancora, il presunto reggente della cosca, Francesco Coppola, Giosuè Di Gregorio, Salvatore Li Bassi e Antonino Minio. Quindi, Giuseppe Pipitone e Giuseppe Sciacchitano.

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