L'Fbi ha arrestato un uomo che esportava armi, munizioni, e articoli militari tecnologici destinati alla Corea del Nord. L'agente, un cittadino cinese che risponde al nome Shenghua Wen, avrebbe iniziato a operare in favore degli interessi nordcoreani nel 2012, quando entrò nel Paese con un visto da studente, e avrebbe coordinato le sue attività di "export" con due agenti di Pyongyang incontrati prima di infiltrarsi negli Stati Uniti.
Secondo quanto riportato dal Dipartimento di Giustizia statunitense, Shenghua Wen, residente a Ontario, in California, è accusato di aver esportato illegalmente materiale bellico celato all'interno di container diretti in Corea del Nord via Hong Kong. Secondo l'Fbi, l'agente straniero sarebbe parte di una rete il cui unico scopo era quello di fornire tecnologia militare che sarebbe stata impiegata, dal Chosŏn inmin'gun, l'Armata del Popolo Coreano.
Lo scorso agosto le forze dell'ordine statunitensi avevano sequestrato nell'abitazione del sospettato "due dispositivi" pronti per essere inviati in Corea del Nord per "uso militare". Un dispositivo di identificazione delle minacce chimiche e un ricevitore portatile a banda larga che rileva i dispositivi di intercettazione. In settembre, circa 50.000 proiettili da 9 mm. Le fotografie e alcuni messaggi scoperti sull'iPhone sequestrato dalla autorità dimostrerebbero che l'agente di Pyongyang mirava anche più in alto, cercando di ottenere il motore di un aereo. Nel suo appartamento sono state sequestrate altre armi da fuoco, munizioni e dispositivi di vario genere, tutti acquistati attraverso una società di comodo che secondo i documenti doganali avrebbe spedito "componenti per frigoriferi" in Estremo Oriente.
L'agente nordcoreano è attualmente accusato di "cospirazione". Fbi, Dea, e la sezione di controspionaggio e controllo delle esportazioni della Divisione per la sicurezza nazionale stanno conducendo il caso. Secondo l’atto d’accusa diffuso dopo il suo arresto il cinese ha fornito equipaggiamenti per un valore di 2 milioni di dollari. L’Fbi ritiene che gli apparati del regime di Kim Jong-un, nel particolare un dipartimento incaricato di "procurarsi qualsiasi prodotto all’estero" abbia stabilito in Occidente una rete di agenti come Wen. Incaricati di acquisire il materiale seguendo iter analoghi, dopo essere rimasti "dormienti" per il tempo necessario a non destare sospetti.
Questo tipo di triangolazioni sono sempre più frequenti a causa delle sanzioni applicate a diversi Paesi. Un altro caso, risalente a poche settimane fa, riguardava un commercio illecito di materiale militare estremamente sofisticato dal Regno Unito alla Russia attraverso il Kirghizistan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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