![OpenAI, Altman respinge l'offerta di Musk ma rischia il posto: i 97 miliardi che cambiano tutto](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/11/1739282086-aztxxq8fm42zrfiivrqb-ansa-1.jpg?_=1739282086)
Una cordata di investitori capeggiata da Elon Musk è alle prese con un tentativo di scalata all'organizzazione no-profit che controlla OpenAI. La prova, secondo i media americani, che il patron di Tesla non ha ancora pronunciato la parola fine al conflitto tra lui e il creatore di ChatGPT.
La faida su OpenAI tra Musk e Altman
La proposta di Musk potrebbe complicare ulteriormente il delicato equilibrio che Sam Altman sta cercando di mantenere nella trasformazione di OpenAI in un'impresa a scopo di lucro. L'azienda sta già affrontando negoziati complessi per definire quanta equity dovrebbe ottenere Microsoft, il suo principale finanziatore, e gli altri investitori, oltre a raccogliere fino a 40 miliardi di dollari di nuovo capitale. Chi parteciperà a questo round di finanziamento si aspetterà probabilmente una quota di partecipazione quando OpenAI completerà il passaggio alla nuova struttura societaria. Il rischio di un nuovo allontanamento di Altman dalla sua creatura (dopo le caotiche settimane di novembre 2023, in cui fu "licenziato" salvo tornare dopo poco), dunque, si ripropone come un inquietante spauracchio.
OpenAI e il complesso passaggio da startup a società
Le indiscrezioni giungono dal Wall Street Journal e il New York Times: il consorzio guidato da Musk ha proposto al consiglio di amministrazione 97,4 miliardi di dollari per l'acquisizione dell'ente. L'offerta giunge mentre il boss di OpenAI cerca di raccogliere fondi e trasformare la sua start-up in una società a scopo di lucro. "No grazie ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi", ha scritto ieri Sam Altman su X. "Truffatore", ha risposto Musk, fra i cofondatori di OpenAI. Si tratta dell'ennesimo attacco ad Altman, accusato di aver corrotto la missione iniziale della start-up. Musk, secondo il ceo di OpenAI, vorrebbe esclusivamente "rallentare un concorrente".
Più alto sarà il valore attribuito all'organizzazione non-profit che attualmente controlla OpenAI, maggiore sarà la quota che le verrà riconosciuta nella futura società a scopo di lucro. Peraltro, ricorda il WSJ, OpenAI deve anche ottenere l'approvazione per la sua "conversione" dalle autorità di California, dove ha il quartier generale, e Delaware, dove ha sede legale.
I rischi per la creatura di Altman
Ed è proprio su questo punto che l’offerta da 97,4 miliardi di dollari avanzata da Musk, con il sostegno di un consorzio di investitori, potrebbe rimettere tutto in discussione. Il consiglio di amministrazione di OpenAI potrebbe essere costretto a rivedere i criteri con cui sta valutando la posizione della fondazione, che secondo il board sarà compensata equamente nell’operazione e manterrà una partecipazione nella nuova entità commerciale. Per mesi, Altman ha lavorato con gli investitori per trovare una soluzione che garantisse un compenso adeguato all’organizzazione non-profit, nell’ambito del piano di scorporo che porterà OpenAI a diventare un’azienda for-profit. Ma ora, accettare o rifiutare l’offerta di Musk potrebbe comunque avere un prezzo elevato.
Altman sta affrontando anche un'altra bufera, del tutto personale: sua sorella Annie ha denunciato il fratello perché avrebbe abusato sessualmente di lei regolarmente tra il 1997 e il 2006.
La causa, che è stata depositata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti nel distretto orientale del Missouri, sostiene che l’abuso è avvenuto nella casa della famiglia a Clayton, Missouri, ed è iniziato quando Annie, aveva tre anni e Sam 12.
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