Sam Altman nella bufera: il Ceo di OpenAI accusato dalla sorella di violenza sessuale

Gli abusi si sarebbero verificati ripetutamente nella casa di famiglia tra il 1997 e il 2006

Sam Altman nella bufera: il Ceo di OpenAI accusato dalla sorella di violenza sessuale
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Bufera per Sam Altman, Ceo di OpenAI, la società californiana che ha lanciato ChatGPT, ha negato le accuse che sua sorella Annie ha presentato in una denuncia contro di lui per presunta violenza sessuale durante la loro infanzia. "Annie ha fatto dichiarazioni completamente false e offensive nei confronti della nostra famiglia, e soprattutto nei confronti di Sam", ha scritto in una lettera firmata dal dirigente e anche da sua madre e dai due fratelli, e pubblicata su X.

Annie Altman sostiene che suo fratello avrebbe abusato sessualmente di lei regolarmente tra il 1997 e il 2006. La causa, che è stata depositata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti nel distretto orientale del Missouri, sostiene che l’abuso è avvenuto nella casa della famiglia a Clayton, Missouri, ed è iniziato quando Ann, che si fa chiamare Annie, aveva tre anni e Sam 12. La denuncia sostiene che le violenze hanno avuto luogo “diverse volte a settimana”, diventando via via più invasive. La causa sostiene che “come conseguenza diretta e immediata dei suddetti atti di violenza sessuale, la querelante ha sperimentato grave disagio emotivo, angoscia mentale e depressione, che si prevede continueranno in futuro”.

Nel testo della denuncia, Altman sostiene che il fratello "aveva adescato e manipolato" la sorella per farle "credere che gli atti sessuali sopra menzionati fossero una sua idea". Nella denuncia si aggiunge che gli ultimi episodi di abuso si sono verificati quando Altman era adulto, mentre sua sorella era ancora minorenne. Il CEO di OpenAI ha rilasciato una dichiarazione congiunta con la madre Connie e i fratelli Jack e Max affermando che le accuse erano "totalmente false". "La nostra famiglia ama Annie", si legge nella dichiarazione prima di affermare che "affronta problemi di salute mentale" e che la famiglia ha provato "molti modi per supportare Annie e aiutarla a trovare stabilità".

Altman ha aggiunto di continuare a fornire alla sorella un sostegno finanziario mensile, di pagare le sue bollette e l'affitto e di essersi offerto di comprarle una casa, ma che lei "continua a pretendere più soldi da noi".

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