La guerra in Palestina ha diviso le Ong. Lo scontro tra lo Stato ebraico e quello islamico ha scatenato le "tifoserie" tra chi si è schierato con l'uno e con l'altro, spesso anche con violenza, come accade in questi casi. Al di là di questo, è emerso che esiste anche un palese schieramento che si è creato tra le Ong, quelle organizzazioni umanitarie che sostengono di agire nell'interesse dei più fragili e più deboli. Hanno spesso agito di concerto, il più delle volte per attaccare il governo italiano sulla questione migranti, e ora, come nelle più banali conversazioni da bar, sono divise sul sostegno ai popoli colpiti dalla guerra.
Molte delle Ong, infatti, nel rispetto del loro cuore rosso orientato a sinistra, sono palesemente schierate dalla parte della Palestina. Sono quelli i civili che a loro interessano, non quelli trucidati da Hamas, che non sarà una rappresentazione plastica della Palestina ma è il partito che i palestinesi hanno votato a Gaza. Il razzo che ha colpito l'ospedale Al Ahli è stato un argomento ulteriormente dirimente, in quanto fin da subito Medici senza frontiere si è schierata dalla parte della Palestina, senza mettere minimamente in dubbio la versione fornita dal governo di Hamas, notoriamente poco attendibile.
Msf ha condannato quello che definisce un "bombardamento israeliano" sull'ospedale ma quando sono emerse evidenze sul fatto che, con ogni probabilità, lo Stato ebraico non ha nulla a che vedere con quanto accaduto a Gaza, non ci sono state rettifiche. Un comportamento comune a molti "tifosi" di questi giorni, che ha purtroppo contribuito a incrinare quella che sembrava essere un'ottima occasione per tentare una strada diplomatica. Ed è in ragione di questo tweet pubblicato sull'onda del momento, senza attendere verifiche ma trovando in tempi record un colpevole, che Axel Steier, a capo della Ong Mission-Lifeline, che utilizza la nave Rise Above, ha puntato il dito contro Msf.
"Sono molto deluso dal fatto che Msf stia ancora diffondendo false notizie", ha commentato, riportando il tweet dell'organizzazione. In tanti, a fronte delle nuove evidenze, credevano che sarebbe stato cancellato. E forse pure Steier ne era convinto. Invece, nonostante siano passati giorni, il messaggio è ancora lì e lo fa notare con un secondo tweet: "Non l'hanno ancora cancellato".
In risposta a un utente che spiegava di aver già segnalato il fatto, Steier replica: "Sarebbe meglio che Msf lo capisse da sola. Ma evidentemente ha paura di qualcosa". Impossibile dire a cosa si riferisse, ma le sue parole sono apparse piuttosto mirate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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