Caso Epstein, la top model Ruslana Korshunova si suicidò due anni dopo aver viaggiato sul "Lolita Express"

Nella vicenda coinvolti anche personaggi di spicco della politica americana e internazionale. Tra questi, Bill Clinton, Donald Trump e il principe Andrea, nipote di re Carlo

Caso Epstein, la top model Ruslana Korshunova si suicidò due anni dopo aver viaggiato sul "Lolita Express"
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Emergono nuovi dettagli sul caso di Jeffrey Epstein, il milionario americano che morì suicida nell’agosto del 2019, dopo essere stato arrestato per pedofilia, abusi sessuali e traffico di minori nello stesso anno. Così, dai documenti emersi risulta che la top model di origine russa e kazaka, Ruslana Korshunova, morta suicida a soli vent’anni nel lontano 2008, aveva viaggiato sul famoso “Lolita Express”, l’aereo privato di Epstein.

La scoperta

Era il 2008, quando la giovane modella si tolse la vita gettandosi dal balcone del suo appartamento, nel cuore di New York, a Manhattan. Soltanto due anni prima, stando a quanto emerso dai documenti desecretati, la giovane aveva volato su jet di Epstein. Il motivo? L’obiettivo era recarsi nell’isola caraibica di proprietà dello spregiudicato milionario, Little St. James, nota come teatro di festini, orge e incontri tra lo stesso Epstein, diverse giovani donne e alcuni ospiti vip; e ancora, nella vicenda era coinvolta anche la sua compagna – e quindi complice – l’ereditiera inglese Ghislaine Maxwell (condannata a vent’anni di prigione per adescamento di minori nel 2022).

Tuttavia, non è ancora ben chiaro se il coinvolgimento di Ruslana Korshunova risalga a prima o dopo il raggiungimento della sua maggiore età. L’unica cosa certa, al momento, è che due anni dopo la modella ha compiuto il gesto estremo. Semplice coincidenza o terribile conseguenza?

Nuove rivelazioni, coinvolto anche Clinton

Dalle indagini sono emersi anche ulteriori retroscena; in particolare, il coinvolgimento di personaggi di spicco della finanza e della politica americana e internazionale. Così, nomi come Donald Trump, Bill Clinton e il principe Andrea, fratello minore di re Carlo, sono apparsi nei cosiddetti “Epstein files”, le carte del processo al finanziere, che i giudici newyorkesi hanno deciso di rendere pubbliche.

Ma non è finita qui, perché proprio Clinton si sarebbe anche reso protagonista di un altro importante episodio. Secondo quanto riferisce il New York Post, il politico statunitense avrebbe fatto irruzione negli uffici di Vanity Fair e avrebbe "minacciato i membri dello staff” affinché non pubblicassero articoli sul traffico sessuale che riguardava l’amico Jeffrey Epstein. A rendere pubblica la vicenda, Virginia Giuffre, l’accusatrice numero uno del finanziere, in una lettera inviata ad una giornalista del Daily Mail. Al momento non è arrivato alcun commento da parte di Clinton.

Sul versante Londra, invece, Scotland Yard ha deciso di non aprire un’inchiesta sul principe Andrea riguardo all’accusa di avere palpeggiato una donna dal momento che, per la polizia britannica, non ci sarebbe niente di nuovo o di credibile. Stando ai tabloid, però, Carlo sarebbe furioso e la sua intenzione parrebbe essere quella di allontanare il principe Andrea dalla famiglia reale.

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