Rischia grosso il celebre cantante degli Aerosmith Steven Tyler accusato da una donna di molestie sessuali che sarebbero avvenute negli anni Settanta, quando lei era minorenne. La 65enne Julia Misley, in passato nota con il cognome Holcomb, ha dichiarato che ha avuto una relazione con il frontman in età adolescenziale e lo ha citato in giudizio per aggressione sessuale e percosse. A riportare la notizia è stato il periodico di musica statunitense Rolling Stone che ha evidenziato come la donna denunciato Tyler in base a una legge del 2019 della California. Questa norma concede alle vittime adulte di aggressioni sessuali quando erano minorenni un periodo di tre anni per intentare una causa anche se il fatto risale a decenni fa. Misley ha aspettato l’ultimo giorno utile per procedere contro il cantante.
La denuncia
Nell’istanza presentata al tribunale è stato sostenuto che Tyler "ha usato il suo ruolo, il suo status e il suo potere di noto musicista e rockstar per avere accesso, adescare, manipolare, sfruttare e aggredire sessualmente" Misley per un periodo di tre anni. Alcuni degli abusi sono avvenuti nella contea di Los Angeles e la donna ha subito gravi danni emotivi e perdite economiche. Nei documenti si legge che Misley ha conosciuto il cantante degli Aerosmith nel 1973 in occasione di uno dei suoi spettacoli a Portland, nell'Oregon, e venne successivamente invitata nella stanza d'albergo di Tyler, al quale avrebbe riferito di avere 16 anni. All'epoca Tyler avrebbe avuto 25 o 26 anni. Il documento riferisce che il frontman ha compiuto "vari atti di condotta sessuale criminale" nei confronti di Misley. La donna sostiene anche di esser rimasta incinta nel 1975 a seguito di un rapporto sessuale con Tyler, e poi di esser stata costretta ad abortire.
Le accuse della Misley
“Voglio che questa azione smascheri un'industria che protegge gli eccessi delle celebrità – ha dichiarato al periodico Julia Misley – per ripulire e ritenere responsabile un'industria che mi ha sfruttata e mi ha permesso di essere sfruttata per anni, insieme a tanti altri bambini e adulti ingenui e vulnerabili.
Poiché so di non essere l'unica a subire abusi nell'industria musicale, sento che è giunto il momento per me di prendere questa posizione e portare avanti questa azione, di parlare e di essere solidale con gli altri sopravvissuti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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