"Elimineremo Gaza". Ma l'ex 007 avverte: "Quanto durerà la guerra"

Il direttore dello Shin Bet dal 1988 al 1995, Jacob Perry: "Israele non può più permettersi di avere Hamas come vicini"

"Elimineremo Gaza". Ma l'ex 007 avverte: "Quanto durerà la guerra"
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La località è segreta. Le fonti da cui attinge le sue informazioni anche. E non potrebbe essere altrimenti per l’ex direttore operativo dello Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana. Jacob Perry venne nominato nel 1988 da Yitzhak Shamir alla guida dei servizi segreti di Tel Aviv e vi rimase fino al 1995, per poi diventare inviato di diversi primi ministri (Shimon Peres, Benjamin Netanyahu e Ehud Barak) gestendo i difficili dossier sui prigionieri di guerra e i soldati dispersi in azione. Già ministro della Scienza, già membro osservatore del Gabinetto di sicurezza, è stato eletto alla Knesset nel partito centrista Yesh Atid. Insomma: è uno che ne sa a iosa e che può essere preso sul serio quanto, intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica, afferma che Israele “eliminerà Hamas” anche a costo di perdere gli ostaggi.

Perry sostiene di non averne parlato direttamente con Netanyahu, che pure conosce bene, ma è sicuro che questa sia la posizione del governo israeliano. “Lo Stato di Israele - dice - non può permettersi più di vivere con certi vicini”. Distruggere Hamas, con o senza ostaggi: l’assedio della Striscia di Gaza, che l’Onu si è già precipitata a considerare un crimine contro il diritto internazionale, sarebbe insomma solo il primo stadio di una vera e propria invasione via terra. Sarà l’inizio di una guerra “lunga” e dall’alto numero di perdite, ammette l’ex direttore dei servizi segreti. Ma inevitabile.

L’analisi di Perry su quanto successo sabato parte da un dato di fatto: il clamoroso flop degli 007 che ha portato alla morte di mille israeliani e prodotto migliaia di feriti. “È stato uno choc. Una sorpresa: lo Shin Bet, il Mossad, l’intelligence dell’esercito, nessuno sapeva cosa sarebbe successo”. Molti analisti ipotizzano che dietro il fallimento ci sia un'eccessiva fiducia nei mezzi di intercettazione elettronica a scapito della più rischiosa risorsa sul campo. Meno spie “umane”, meno reale controllo della situazione. “In realtà - assicure Perry - abbiamo una rete impressionante di spie dello Shin Bet e in passato hanno avuto sempre successo. Ma questa volta abbiamo fallito e dobbiamo ammetterlo”.

Una debacle che riguarda i servizi di sicurezza, certo. Ma anche l’esercito. I circa 1500 miliziani di Hamas che dalla Striscia di Gaza si sono infiltrati nei Kibbutz per fare una strage non sono stati intercettati dalle truppe che Israele ha, o dovrebbe avere, al confine Sud. “Non c’erano abbastanza soldati - ammette Perry - Così i terroristi hanno potuto fare quello che volevano. Hanno massacrato degli innocenti, degli uomini, le donne, i bambini, famiglie intere. È stato terribile, veramente terribile”.

Superato lo choc, tuttavia, Tel Aviv dovrà rispondere. Come? “Credo che Israele abbia deciso di eliminare l’intera organizzazione Hamas - rivela Perry - Attaccheremo la striscia di Gaza e elimineremo Hamas. Alcuni si chiedono se ne saremo in grado e io a queste persone rispondo che sì, ne siamo in grado, ne abbiamo la forza e lì elimineremo. Sono un'organizzazione barbara, selvaggia e crudele”. E gli ostaggi? “È un problema, ma comunque elimineremo Hamas, con o senza i nostri ostaggi. Lo Stato di Israele non può più permettersi di avere certi vicini. C'è stato un periodo in cui abbiamo pensato che Hamas potesse essere quasi un partner, un partner per la pace o quantomeno rispettoso. Ma dopo questo attacco non abbiamo più dubbi: elimineremo la striscia di Gaza. Niente acqua, niente elettricità, niente, fino a quando questa organizzazione sarà sconfitta”.

Il tutto ha ovviamente dei rischi. Perry sostiene di avere “informazioni” che dietro l’attacco di Hamas ci sia l’Iran, il quale ovviamente potrebbe decidere di intervenire. Senza dimenticare il Libano, dove sono già iniziate le prime schermaglie.

“Possiamo prevedere che Hezbollah si unirà alla guerra in futuro”, ammette Perry prevedendo una guerra lunga: “Non ci vuole poco tempo per eliminare un'organizzazione così. Ci vorranno diverse settimane, forse anche di più. Ma dobbiamo chiedere ai nostri cittadini di essere pazienti e di aiutare il nostro esercito a fare il suo lavoro”.

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