Lo scandalo molestie sessuali e quella guerra tra giornali

Il giornalista è stato accusato di abusi da parte di sette colleghe. Ma Roula Khalafa, prima donna alla guida del FT, ha preferito censurare l'inchiesta

Nick Cohen, il giornalista accusato di molestie
Nick Cohen, il giornalista accusato di molestie
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Lo scandalo molestie sessuali non va denunciato se l’accusato è un giornalista del Guardian. Questo il ragionamento del Financial Times, finito nella bufera in rete per aver insabbiato il caso Nick Cohen, il cronista accusato di abusi da sette colleghe.“Non è un personaggio degno di una grande storia del FT”, la giustificazione della direttrice del quotidiano della City, Roula Khalafa, la prima donna alla guida del giornale. Ma molti l’hanno accusata di censura, soprattutto nell’epoca del #MeToo con il tema delle molestie particolarmente sensibile.

La censura del Financial Times

Nick Cohen ha lasciato il giornale a novembre per “motivi di salute” ed è stato elogiato per il suo giornalismo “brillante” e “incisivo”. Ma in realtà il cronista ha dovuto abbandonare il lavoro dopo che sette donne lo hanno accusato di molestie sessuale per un periodo di 17 anni. Le presunte vittime hanno inoltre accusato Guardian News and Media (GNM), che possiede The Observer e The Guardian, di non aver dato seguito alle denunce presentate ai dirigenti per anni. Quattro donne lo hanno denunciato in via anonima per il timore di ritorsioni. Tra le accusatrici c’è anche la nota reporter britannica Lucy Siegle, palpeggiata da Cohen in una sala riunioni nel 2001. Tante le testimonianze, molte delle quali confermate. Tra richieste imbarazzanti e vere e proprie molestie – strusciamenti, baci forzati, foto esplicite – il giornalista è stato travolto dalle accuse, provando a motivare certi comportamenti con il problema dell’alcolismo.

E qui arriviamo alla censura del Financial Times. Come ricostruito dal New York Times, la giornalista Madison Marriage ha indagato sul caso Cohen, raccogliendo testimonianze e prove documentali. Un’inchiesta bomba nell’era del #MeToo, ma non per Roula Khalaf. La direttrice ha infatti deciso di non pubblicare l’articolo, sollevando un polverone: negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi reportage sul movimento #MeToo, accusando decine di molestatori. Non regge la scusa del profilo irrilevante: Nick Cohen è stato un commentatore per The Observer per venti anni, vincendo numerosi premi fino alla candidatura all’Orwell Prize – il riconoscimento giornalistico britannico più ambito – con il libro “What’s Left”.

E ancora, negli stessi giorni il Financial Times ha pubblicato un’inchiesta sulle molestie sessuali da parte di un manager di TikTok e nel mese successivo ha dedicato più di venti articoli alle condotte sessuali inappropriate da parte di gruppi lobbistici britannici.

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