"Immigrati fuori controllo". Dopo la Germania anche la Francia vuole blindare le frontiere

Michel Barnier ha dichiarato che Parigi "non ha più un controllo soddisfacente sulla sua politica migratoria e di integrazione". Il primo ministro francese ha quindi ribadito la volontà di rafforzare il controllo delle frontiere

"Immigrati fuori controllo". Dopo la Germania anche la Francia vuole blindare le frontiere
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La Francia non gestisce a dovere la propria politica migratoria rischiando di non adempiere pienamente al suo compito di integrazione, e questo potrebbe portare Parigi a ripristinare i controlli alle frontiere, in linea con le normative europee, come già fatto dalla Germania. Parola del neo primo ministro francese Michel Barnier, che durante la conclusione del suo discorso davanti all'Assemblea Nazionale ha affrontato in maniera decisa anche il dossier dell'immigrazione. Un tema, ha chiarito, che tocca tutti e che deve essere affrontato con rispetto e concretezza. Il messaggio di fondo è chiaro e sintetizzato in queste dichiarazioni emblematiche: "Occorre reintrodurre i controlli alle frontiere, come ha fatto la Germania". Un monito che risuona nei corridoi dei palazzi di Bruxelles e che preoccupa i suoi vicini, Italia inclusa.

Dall'immigrazione ai diritti: il discorso di Barnier

Barnier ha sostanzialmente ammesso che la Francia "non ha più un controllo soddisfacente sulla sua politica migratoria e di integrazione" e ha proposto di "facilitare la proroga eccezionale della detenzione degli stranieri in situazione irregolare". Il primo ministro ha quindi ribadito la volontà di rafforzare il controllo delle frontiere, menzionando il Patto Ue sull'immigrazione e l'asilo, che ha l'obiettivo di regolare i flussi attraverso controlli alle frontiere esterne dell'Unione. Ha sottolineato che questo patto deve essere "implementato senza ritardi".

Sul fronte dei diritti, ha spiegato che il governo non accetterà la messa in discussione delle libertà conquistate negli anni: "Penso alla legge sull'aborto, voluta da Simon Veil: non verrà messa in discussione questa legge ora protetta dalla Costituzione e non verrà messa in discussione la legge sul matrimonio per tutti". Barnier ha quindi proposto la creazione di un "nuovo libretto di risparmio dedicato all'industria", proprio per supportare la "dinamica industriale" in Francia. "Il nostro Paese deve e vuole ampliare la sua ambizione industriale", ha dichiarato, specificando che il governo incoraggerà una maggiore mobilitazione del risparmio dei francesi attraverso questo strumento. Per quanto riguarda l'energia e il clima, Barnier ha annunciato che i lavori di pianificazione "riprenderanno immediatamente" basandosi su iniziative già avviate, come la Strategia francese energia-clima e il terzo Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

I problemi della Francia

Accanto all'immigrazione ha trovato spazio il tema economico. Barnier ha sottolineato martedì la situazione "grave" dei conti pubblici e ha fissato l'obiettivo di ridurre il deficit, che quest'anno supererà il 6% del prodotto interno lordo, e "due terzi dello sforzo proverranno dalla riduzione della spesa". "Abbiamo un debito colossale di 3.228 miliardi di euro", ha ricordato prima di aggiungere che questo "è grave" non solo perché non vengono rispettate le regole europee, che fissano il tetto del deficit al 3% del Pil, ma perché il debito è la seconda voce di bilancio, dietro solo a quella del ministero dell'Istruzione. "Non abbiamo altra scelta", ha aggiunto, "la nostra responsabilità è ridurre tale onere" e "il primo rimedio al debito è ridurre la spesa".

Nel suo discorso Barnier ha citato poi il tema politico del proporzionale insistendo sulla sua volontà di incoraggiare l'ascolto e la consultazione dei cittadini. Ha anche detto di essere "pronto ad avviare una riflessione e un'azione senza ideologia sullo scrutinio proporzionale" per le elezioni legislative, richiesta da una parte della classe politica, dalla sinistra al Rassemblement National e al MoDem.

"Ho ascoltato con attenzione le richieste di maggiore rappresentativita", ha assicurato lo stesso Barnier nella sua dichiarazione di politica generale al Parlamento. Senza entrare nei dettagli, ha spiegato che questo sistema di voto è "già attuato nel Senato e nelle autorità locali e praticato, in misura diversa, in molti dei nostri paesi vicini".

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