
Paura in Gran Bretagna. Questa mattina, poco prima delle 10 ora locale (le 11 in Italia) è stata registrata una collisione tra una petroliera e una nave cargo nel Mare del Nord, per la precisione al largo della costa dell'East Yorkshire, all'altezza di Hull. Immediato l’intervento della Guardia Costiera britannica con scialuppe di salvataggio e un elicottero. A bordo delle due imbarcazioni è scoppiato un incendio, ma fortunatamente tutto il personale - sia della petroliera che della nave cargo - è stato messo in sicurezza. Un serbatoio contenente carburante per aerei della petroliera si è rotto.
Su 37 persone coinvolte, il bilancio è al momento di 32 marittimi feriti: Martyn Boyers, amministratore delegato del porto di Grimsby East, ha dichiarato che 13 feriti sono stati trasportati a bordo della nave Windcat 33, seguiti da altri 19 su un'imbarcazione pilota del porto. Uno di loro è stato trasportato in ospedale. La Guardia Costiera ha già disposto valutazioni ad hoc per verificare l'impatto del "probabile inquinamento" causato dall'incidente. Da accertare inoltre la dinamica dell'impatto - avvenuto in condizioni di mare e di meteo apparentemente non estreme - ed eventuali responsabilità.
Il segretario ai Trasporti Heidi Alexander ha espresso preoccupazione per la collisione e ha ringraziato i soccorritori che stanno gestendo la situazione. La Royal National Lifeboat Institution (RNLI), un servizio di scialuppe di salvataggio che lavora sulla risposta alle emergenze, aveva reso noto: "Ci sono state segnalazioni secondo cui diverse persone avevano abbandonato le imbarcazioni in seguito a una collisione e c'erano incendi su entrambe le navi". Il responsabile del porto di Grimsby East aveva riferito di essere stato informato della presenza di una "gigantesca palla di fuoco". "È troppo lontano per essere visto da qui - circa 10 miglia - ma abbiamo visto le imbarcazioni che li stanno portando a riva".
"Abbiamo appreso della collisione tra la petroliera Stena Immaculate e un cargo portoghese avvenuta nel Mare del Nord al largo delle coste dell’East Yorkshire, nel nord-est dell’Inghilterra. La petroliera dovrebbe battere bandiera Usa e non si conoscono ancora le quantità di prodotto interno al tanker" ha evidenziato Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli, a Lapresse: "Il Mare del Nord è l’Area a più alto tasso di giacimenti di petrolio e gas e con presenza di piattaforme Offshore a poca distanza una dall’altra. L'incidente è avvenuto nel corso fluviale dell'Humber, tratto di navigazione verso l’offshore britannico. Attendiamo sviluppi sull’incendio che si è sviluppato a bordo. Prima di ambiente e denaro, ci sono le persone. Su possibili danni ambientali ed economici dipende dalla quantità di greggio o composto chimico trasportato. Inutile nascondere la possibilità di danno ambientale. Ma è prematuro adesso fare quantificazioni".
L’impatto di eventuali danni ambientali dipenderà “dalla quantità e dal tipo di petrolio trasportato dalla petroliera, dal carburante trasportato da entrambe le navi e da quanto di questo, se presente, è finito in acqua”, il primo commento di Greenpeace UK. In questa fase è troppo presto per giudizi definitivi, la conferma del portavoce: “Anche le condizioni meteo e del mare saranno importanti per determinare il comportamento di qualsiasi fuoriuscita”.
La petroliera era all'ancora al momento dell'incidente dopo essere salpata dalla Grecia, secondo il sito di monitoraggio navale VesselFinder. La nave cargo, la portacontainer Solong battente bandiera portoghese, era in viaggio da Grangemouth, in Scozia, a Rotterdam, nei Paesi Bassi.
In base alle prime informazioni a disposizione, la petroliera è gestita dall'azienda della logistica americana Crowley ed è di proprietà della svedese Stena Sphere, controllata dalla famiglia Olsson. Il mezzo fa parte delle dieci petroliere indicate dal governo americano per il trasporto di greggio alle forze armate durante conflitti o nei casi di emergenza nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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