Islam radicale e baby estremisti, Bruxelles paga il conto. "14enne voleva attaccare la moschea"

A Bruxelles fermato un minorenne sospettato di pianificare un attacco in moschea, intanto crescono anche i numeri del radicalismo islamico. In Belgio si accendono gli estremismi

Islam radicale e baby estremisti, Bruxelles paga il conto. "14enne voleva attaccare la moschea"
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Si accendono nuovamente le tensioni nel Paese europeo ritenuto l'emblema del multiculturalismo fallito. Il Belgio, dove le autorità hanno registrato un allarmante aumento delle minacce terroristiche di stampo islamista, diventa così culla di estremismi di segno opposto e di contrasti. L'esatto contrario rispetto agli effetti prospettati dalle politiche progressiste. Nelle scorse ore, a Bruxelles un 14enne è stato arrestato con l'accusa di aver pianificato un attacco a una moschea. Lo ha reso noto la Procura belga, spiegando che il giovane è sospettato di essere vicino ai movimenti di estrema destra.

Nell'abitazione del minorenne, secondo quanto si apprende, sono state sequestrate armi che - stando ai sospetti degli inquirenti - il ragazzo avrebbe potuto usare per compiere un attacco in moschea durante la prossima preghiera del venerdì. Venuti a conoscenza del piano sulla base di "informazioni riservate", gli investigatori hanno deciso di compiere una perquisizione,durante la quale sono state sequestrate anche delle "apparecchiature informatiche". Parlando dell'arresto, il ministro della Giustizia Paul Van Tigchelt ha definito un "incubo" la radicalizzazione online dei giovani "che si sta sviluppando molto più rapidamente che in passato".

Il Belgio fa così i conti con le contraddizioni di rimbalzo legate al fallimento di certe politiche d'integrazione. Attualmente sono infatti circa 600 le persone categolate come estremisti e monitorate in particolare dall'Ocam, l'agenzia belga per l'analisi della minaccia terroristica. Alla fine del 2022, secondo il censimento dell'Ocam, se ne contavano circa sessanta, senza fare distinzioni tra adulti e minori. L'ulteriore notizia è che la grande maggioranza di esse appartiene al movimento jihadista, proprio a seguito di una radicalizzazione avvenuta nel cuore dell'Europa. Nella capitale belga è ancora vivo lo choc per l'attentato compiuto nell'ottobre 2023 da un uomo di origini tunisine che aveva freddato due turisti svedesi, rivendicando in un video la propria appartenenza all'Isis.

Nella nazione che ospita la sede delle più importanti istituzioni Ue tornano a divampare le tensioni sociali: non si può interpretare diversamente l'arresto di un 14enne che sarebbe stato pronto ad attaccare una

moschea. Ma anche altri luoghi religiosi sono stati recentemente considerati ad alto risichio, soprattutto dopo l'aumento di episodi di antisemitismo con il pretesto del sostegno alle popolazioni di Gaza.

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