Israele stringe la morsa su Gaza: carri armati vicino Khan Younis

Nelle ultime ore gli attacchi aerei di Israele si sono concentrati nei pressi di Rafah e Khan Younis. Suonano le sirene di allarme antimissile nelle località israeliane a ridosso della Striscia di Gaza

Israele stringe la morsa su Gaza: carri armati vicino Khan Younis
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Prosegue l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza. Nelle ultime ore, gli attacchi aerei di Tel Aviv si sono concentrati nei pressi di Rafah e Khan Younis, dove più di 30 persone hanno perso la vita. In particolare, ai residenti di quest'ultima città è stato ordinato di evacuare verso il lato occidentale, visto che sul fronte orientale, dalla notte scorsa, si sono concentrati vari raid e bltiz. Si registra, inoltre, un'operazione israeliana nel campo profughi di Ainm al-Sultan, a nord di Gerico, in Cisgiordania. Il bilancio delle vittime della guerra, intanto, si aggrava giorno dopo giorno. Soltanto nelle ultime 24 ore sarebbero stati uccisi oltre 700 palestinesi.

L'offensiva di Israele e le sirene d'allarme

La situazione continua a essere tesa, e non solo all'interno della Striscia di Gaza. Le sirene d'allarme risuonano nei pressi delle località israeliane a ridosso della Striscia, come Sderot, Kissufim, Ibim e Nir Am, avvertendo del lancio di razzi di Hamas in arrivo.

Nelle ultime ore, tuttavia, le Forze armate israeliane hanno continuato ad attaccare le infrastrutture del gruppo filo palestinese a Gaza: come hanno fatto sapere le stesse Idf, tra gli obiettivi c'erano i tunnel sotterranei, i comandi sul campo di Hamas e i depositi di munizioni. Un'unità d'attacco della 7 Brigata corazzata dell'esercito ha individuati e uccisi 7 membri di Hamas utilizzando un drone. La marina israeliana ha continuato a collaborare con le forze di terra e ha distrutto alcune infrastrutture navali del movimento che guida Gaza.

Allo stesso tempo, come detto, c'è un'operazione militare in corso nel campo profughi di Ain al-Sultan. Alcuni filmati diffusi sui social network mostrano decine di veicoli militari israeliani che girano per le strade del campo, e i soldati che fanno irruzione nelle case. In Cisgiordania, almeno 254 palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano e dai coloni dall'inizio del conflitto. L'ultima vittima è un ventunenne ucciso durante un raid a Qalqilya, Adnan Issam Zaid, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

La situazione nella Striscia di Gaza

L'emittente Usa Nbc ha intanto fatto sapere che Israele ha accettato di stabilire ampie zone sicure nel sud di Gaza. L'accordo, secondo la testata, è giunto in occasione del terzo viaggio del Segretario di Stato Anthony Blinken nella regione, il quarto in Israele dopo l'attacco del 7 ottobre.

L'obiettivo del capo della diplomazia americana è quello di ridurre le sofferenze dei civili nel sud di Gaza durante l'espansione delle operazioni militari: secondo la stessa Nbc, il governo israeliano è disponibile e sta già lavorando alla creazione di un piano. Le aree di sicurezza sarebbero molto ampie ma i dettagli devono ancora essere stabiliti. Poco prima di lasciare il Paese, Blinken ha detto che Israele ha già iniziato a individuare le aree sicure; per gli Usa, ha aggiunto, questo "è molto, molto importante".

Attenzione, tuttavia, a quanto accaduto nel nord di Israele, dove un razzo sparato dalla Siria è caduto in territorio israeliano senza provocare danni nè vittime. In reazione, ha aggiunto il portavoce militare di Tel Aviv, la artiglieria israeliana ha sparato verso la località da dove era partito quell'attacco. Inoltre la scorsa notte un razzo anticarro sparato dal Libano è esploso vicino al kibbutz Yiftach, in alta Galilea, senza provocare vittime. Anche in questa circostanza Israele ha risposto con il fuoco dell'artiglieria.

In alta Galilea si è verificata un'altra esplosione in seguito al lancio di colpi di mortaio o di un razzo anticarro. Quest'ultimo incidente è avvenuto presso il villaggio di Beit Hillel, a breve distanza dal confine libanese. Prime informazioni indicano che un veicolo è stato danneggiato.

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