"Italia, Italia". Così i migranti strappano i passaporti prima di sbarcare

Arrivano in Italia senza documenti ma spesso non si tratta di una mancanza: ecco il video che documenta la distruzione dei passaporti a bordo dei barchini

"Italia, Italia". Così i migranti strappano i passaporti prima di sbarcare

Con l'avvio della bella stagione si prospetta per il nostro Paese una nuova ondata di sbarchi, ancora più intensi e numerosi rispetto a quanto è stato nei primi tre mesi dell'anno. Dalle coste della Tunisia aumentano i barconi che si dirigono verso Lampedusa e anche dalla Libia, per quanto siano numericamente meno frequenti, si registrano partenze. In particolare, si nota un cambiamento di imbarcazioni o meglio, in base alla presenza o meno delle navi Ong davanti alle coste libiche, i trafficanti scelgono con quali mezzi far partire i migranti. Nel caso siano presenti elementi della flotta civile vengono per lo più utilizzati i gommoni, sapendo che il tragitto da percorrere non sarà poi tanto lungo. Ma quando queste navi non sono presenti aumentano i pescherecci, che riescono a portare a bordo centinaia di persone.

L'arrivo nel nostro Paese senza documenti è diventata una prassi per queste persone, che costringono gli uffici immigrazione italiani a un lavoro enorme di riconoscimento, che proprio a causa dei grandi numeri si protrae, spesso, per mesi. Quando si tratta di minori, o di sedicenti tali, possono passare anche anni. Nel frattempo i migranti, soprattutto se hanno fatto richiesta di asilo politico, restano nel nostro Paese. Ma se da un lato la sinistra giustifica l'immigrazione illegale con la difficoltà di reperire i documenti che permetterebbero loro di arrivare legalmente nel nostro Paese, il che li costringerebbe a usare le vie illegali, a bordo dei barconi i passaporti vengono strappati e poi gettati in mare. Sono numerosi i video che testimoniano questa prassi: in quello che abbiamo intercettato nelle ultime ore alcune persone si riprendono proprio nel momento in cui il passaporto viene fatto a brandelli e lanciato via.

Il documento è stato emesso dal Bangladesh, come si evince chiaramente nei primi fotogrammi del video, quando viene inquadrato in primo piano. I due migranti protagonisti della clip urlano "Italia, Italia", il che lascia presumere con ragionevole certezza che la destinazione finale di quel viaggio irregolare sia il nostro Paese. Una sicurezza che si consolida negli ultimi secondi del video, dove sono stati inseriti alcuni degli scorci più caratteristici della nostra penisola.

L'assenza del documento di riconoscimento garantirà a queste persone una permanenza prolungata nel nostro Paese, in attesa che venga appurata la loro provenienza e che venga predisposta l'espulsione, visto che i cittadini del Bangladesh non sono tra quelli considerati meritevoli di protezione internazionale. L'ennesimo sfregio alle istituzioni del nostro Paese, irrise da chi è consapevole di poter ingannare facilmente il sistema italiano dopo anni di buonismo di sinistra.

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