"È meglio della Francia". Nelle chat il pressing per mandare i clandestini in Italia

Anche a causa della propaganda pro-immigrazione, il nostro Paese viene visto come l'Eldorado dai migranti, soprattutto a livello economico

"È meglio della Francia". Nelle chat il pressing per mandare i clandestini in Italia

A Sfax, in Tunisia, fremono i preparativi per le partenze in direzione di Lampedusa. I facilitatori insistono per trovare migranti per riempire i barchini di migranti e di certo non mancano gli interessati. Siamo entrati nel gruppo Whatsapp di un organizzatore che, nel momento in cui scriviamo, conta oltre 100 partecipanti. I loro prefissi ci dicono che hanno utenze telefoniche registrate in Tunisia ma anche in Algeria, Marocco, Mauritania, Mali, Camerun e non solo. E tutti vogliono venire in Italia.

È in atto una vera e propria propaganda al di là del Mediterraneo, in cui il nostro Paese viene descritto come una novella “terra promessa”. A sostegno di questa narrazione, nei gruppi social dedicati ai migranti vengono riportate improbabili fake news. Una di queste sostiene che “il primo ministro italiano ha informato che servono 80mila migranti”: basta registrarsi in ambasciata per essere recuperati da un aereo per l’Italia. Ma sono le chat su Whatsapp che fanno davvero capire quanto il nostro Paese sia ambito per i migranti illegali.

In una discussione su quale Paese sia meglio tra Francia e Italia, infatti, il Belpaese è in cima alle preferenze degli stranieri. “Molti sono ossessionati dalla Francia, ma è satura”, dice uno degli utenti del gruppo pronti ad arrivare a Lampedusa. Visione condivisa da un altro: “Mi chiedo davvero cosa veda la gente nella Francia, è anche razzista”. Rapida la replica di un terzo partecipante alla conversazione: “L’Italia, invece, è un buon Paese”. È evidente che, di là delle solite accuse della sinistra, sulle altre sponde del Mediterraneo l’Italia non venga percepita come un luogo razzista in cui vivere.

Ma dietro questa sorta di endorsement per il nostro Paese si celano interessi ben più alti, che si svelano poco dopo. In un messaggio successivo che dà la misura della distorsione delle reali condizioni nel nostro Paese nell’immaginario dei migranti, anche a causa di una propaganda immigrazionista martellante portata avanti dalla solita parte politica, uno dei presenti nel gruppo Whatsapp esclama: “Nemmeno gli stipendi sono gli stessi: in Francia sono di circa 1500 (euro, ndr) e in Italia 2000 (euro, ndr)”. Moltissimi italiani avrebbero certamente da ridire, con cognizione di causa, in merito a questa affermazione scollata dalla realtà, che invece sembra una certezza consolidata da quelle parti.

Queste conversazioni minano la convinzione di chi, da anni, per sostenere la politica dei porti aperti, appoggia la teoria secondo la quale i migranti che sbarcano in Italia siano solo di passaggio per poi spostarsi nel nord Europa.

Sono tanti quelli convinti di trovare l’Eldorado nel nostro Paese e per questo pronti a pagare gli scafisti per le traversate illegali. Anche se l’arrivo dell’esecutivo Meloni sembra aver destabilizzato le loro certezze: “L’Italia sta facendo di tutto per intensificare la prevenzione delle partenze”.

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