Sono tornati i tempi del Bataclan a Parigi, con l'incubo jihadismo a fare capolino in luoghi pubblici e musei. Dopo l'accoltellamento mortale ad Arras di un insegnante da parte di un 20enne di origine cecena, ecco scattare ieri l'allarme bomba al Louvre, alla reggia di Versailles (evacuati) e alla Gare de Lyon, dove una sala è stata fatta sgomberare per una bottiglia sospetta. Nelle stesse ore a New York, Washington, Sydney, Oakland, Londra, Francoforte, Parigi, Baghdad, Peshawa, Karachi e Lahore si svolgevano manifestazioni pro palestinesi con migliaia di persone in strada. Il risultato si ritrova nel dispiegamento di 7mila soldati in assetto antiterroristico con l'allerta al massimo livello deciso dall'Eliseo e che fa parte dell'operazione denominata «Sentinelle» avviata dopo gli attacchi del gennaio 2015 per proteggere parti del paese ritenute sensibili dal terrorismo. La Reggia di Versailles è stata chiusa a causa della minaccia di una bomba e contemporaneamente il museo del Louvre, il più visitato al mondo, è stato fatto sgombrare «per motivi di sicurezza» evacuando 3mila visitatori, fuggiti in preda al panico mentre risuonavano le sirene, a dimostrazione del ritorno della paura nel Paese che ospita la più grande comunità ebraica del mondo, al di fuori di Israele e degli Stati Uniti.
Tre giorni fa ad Arras la polizia aveva arrestato Mohammed Moguchkov, mentre urlava «Allahu Akbar!», fatto che il presidente Emmanuel Macron in un discorso alla nazione ha definito un atto di «terrore islamico». Inoltre 582 strutture religiose e culturali in tutta la Francia stanno ricevendo una maggiore protezione da parte della polizia, sorvegliati da droni e da 10mila agenti, dopo l'attacco di Hamas contro Israele, per questo Macron ha ribadito il messaggio lanciato in quel discorso ai francesi di «stare fianco a fianco» e «rimanere uniti». La Francia ha vietato le proteste filo-palestinesi e ha promesso di proteggere gli ebrei dal rinascente antisemitismo. In barba al divieto, due sera fa si sono svolte diverse manifestazioni nel centro di Parigi in gruppi separati, disperse dalla polizia con lacrimogeni e idranti. I manifestanti hanno gridato «Macron assassino e complice di Israele». Dopo l'aggressione di Arras dieci persone sono state fermate tra diversi membri della famiglia di Moguchkov, di cui due bielorussi. Suo fratello Movsar è stato condannato in un caso di terrorismo in cui era stato pianificato un attacco contro gli agenti di polizia dell'Eliseo. Il 20enne ceceno era già stato inserito nell'apposita black list sotto il nome «Fiche S», ovvero una potenziale minaccia alla sicurezza e l'accoltellamento è avvenuto a tre anni esatti dalla decapitazione dell'insegnante Samuel Paty, anche lui ucciso da un uomo di origine cecena, vicino alla sua scuola in un sobborgo di Parigi.
Dall'inizio dell'attacco di Hamas contro Israele in Francia si sono moltiplicati gli episodi di antisemitismo, con svastiche disegnate su portoni e saracinesche di negozi, oltre a persone scoperte in possesso di un coltello all'ingresso di una scuola o in sinagoga.
Nel 2019 in Francia si registrò un aumento del 74% degli episodi antisemiti rispetto all'anno precedente in concomitanza con le proteste dei gilet gialli, particolarmente permeabili alle istanze palestinesi e anti israeliane. Stesso trend in Germania con episodi di antisemitismo aumentati tra il 2018 e il 2022.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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