I punti chiave
“Se me ne vado domani, ti ricorderai ancora di me?”: è una delle frasi che ricorrono nel testo di Free Bird, brano arcinoto dei Lynyrd Skynyrd. Che recita ancora: “Non volerai alto, uccello libero”. Il volo, tema clou della canzone, è in realtà al centro di uno dei momenti più bui della band formatasi in Florida nel 1964. Due dei membri del gruppo morirono infatti in un incidente aereo nel 1977, mentre gli altri soffrirono a causa di ferite gravi per anni.
L’incidente
Un tuffo nel passato: era il 20 ottobre 1977, i Lynyrd Skynyrd, country rock band che cantava tra le altre la celeberrima Sweet Home Alabama, aveva noleggiato un volo charter per recarsi dalla tappa del tour a Greenville in South Carolina, alla volta di Baton Rouge in Louisiana. Il velivolo era un Convair CV-240, il cui utilizzo era stato preso in considerazione dagli Aerosmith, ma il tour manager di questi ultimi l’aveva scartato dopo aver visto il pilota Walter McCreary e il co-pilota William Gray passarsi una bottiglia di Jack Daniel’s.
L’incidente fu molto veloce. Quasi alla fine dell’itinerario, il velivolo si ritrovò con il carburante a termine e i piloti tentarono un atterraggio d’emergenza. Il Convair si schiantò però nelle paludi attorno a Gillsburg, in Mississippi. Il bilancio fu di sei morti su 24 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio: il cantante Ronnie Van Zant, il chitarrista Steve Gaines, la corista del gruppo di supporto e sorella del chitarrista Cassie Gaines, il road manager Dean Kilpatrick, oltre che pilota e co-pilota.
Tra i feriti il chitarrista Allen Collins, il bassista Leon Wilkenson, il chitarrista Gary Rossington, la corista Leslie Hawkins, il roadie Steve Lawler, il security manager Gene Odom. Il batterista Artimus Pyle non era ferito gravemente e cercò aiuto, cosa che ottenne da un agricoltore locale, ma non prima di essere colpito da un’arma da fuoco dopo essere stato scambiato per un evaso dalla locale prigione.
La responsabilità
Il National Transportation Safety Board stabilì che il volo, gestito dalla J & J Company, aveva portato alla strage a causa di errori umani. Da un lato l’equipaggio non avrebbe rifornito adeguatamente l’aereo, provocando un calo di potenza dei motori e la perdita di controllo del velivolo, ma dall’altro ci sarebbe stato un malfunzionamento che fece bruciare il combustibile molto più velocemente e in maniera insolita.
Le leggende metropolitane
Ronnie Van Zant aveva 29 anni quando avvenne l’incidente aereo in cui trovò la morte. L’artista aveva sempre affermato che sarebbe venuto a mancare prima di compiere i 30 anni, e la famiglia ha sempre creduto che l’uomo possedesse capacità di premonizione. La tragedia avvalorò nell’immaginario collettivo le convinzioni della famiglia.
La casa discografica dovette modificare la copertina dell'ultimo disco dei Lynyrd Skynyrd, uscito solo alcuni giorni prima: l’immagine conteneva infatti la band schierata e avvolta dalle fiamme, na circostanza che col senno di poi appariva macabra. Le foto dei membri del gruppo furono poste quindi su uno sfondo scuro per la nuova copertina.
Un’altra presunta premonizione riguardava invece JoJo Billingsley, una delle coriste del gruppo di supporto: non aveva partecipato alla precedente tappa del tour, poiché era ammalata, ma si sarebbe ricongiunta agli altri per la tappa di Little Rock il 23 ottobre. La corista affermò di aver sognato l’incidente e di aver contattato il chitarrista Allen Collins per evitare che tutti prendessero quell’aereo.
Per la verità i problemi sugli aerei dei tour musicali non erano una novità per le band del classic rock, tanto più che all’epoca non esistevano norme stringenti sulla sicurezza dell’aria come oggi. Resta negli annali la terribile turbolenza incontrata in volo dai Led Zeppelin nel 1973 su un volo privato: la band successivamente prese in leasing un Boeing 720 per i tour degli anni seguenti.
Inoltre su un volo privato trovarono la morte il 3 febbraio 1959 Buddy Holly, Ritchie Valens e J.P. Richardson: la vicenda viene ricordata con il nome di “the day that music died”, ovvero il giorno in cui la musica morì.
La “maledizione” dei Lynyrd Skynyrd però pare essere un altro paio di maniche. Un anno prima dell’incidente sul Convair, Rossington si schiantò con l’auto a Jacksonville: l’incidente stradale lo spinse a chiedere di scrivere la funerea That Smell a Van Zant e Collins.
Nel 1980, la moglie di Collins morì per un’emorragia a seguito di un aborto spontaneo: quel dolore spinse l’artista all’abuso di alcol e droghe, fino all’incidente stradale del 1986 in cui rimase paralizzato, mentre la nuova fidanzata morì. Nel 1990 Collins morì per i postumi di una polmonite contratta l’anno precedente.
Nel 2001 Wilkeson è scomparso a seguito di una malattia cronica a fegato e polmoni, mentre il tastierista Billy Powell, anche lui sul Convair, è morto per un attacco di
cuore nel 2009. L’ultimo membro ancora in vita della band, Rossington, si è spento a marzo 2023. Negli ultimi anni aveva sofferto di problemi cardiaci e solo un mese prima aveva messo in scena la sua ultima performance musicale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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