I punti chiave
Alluvioni, distruzione e morti: la tempesta Boris che da un paio di giorni sta interessando alcuni Paesi dell'Europa centrale ed orientale ha già provocato sette vittime e numerosi dispersi: quattro persone hanno perso la vita in Romania nella giornata di sabato a cui se n'è aggiunta un'altra oggi, un morto annegato in Polonia e un vigile del fuoco ha invece perso la vita in Austria. Sono state centinaia le operazioni di soccorso a causa di allagamenti e strade complentamente sommerse dall'acqua.
I Paesi più colpiti
A fare le spese di danni incalcolabili e inondazioni sono Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Romania: in questi Paesi molte città sono letteralmente finite sott'acqua con gli abitanti costretti a farsi largo tra gli allagamenti e il fango. Migliaia di persone sono state evacuate in Austria: lungo un tratto del confine ceco-polacco il fiume Biala Glucholaska è straripato allagando alcuni centri con migliaia di abitanti costretti a lasciare le abitazioni rimaste anche senza energia elettrica. Interrotti anche il traffico ferroviario tra Polonia e Repubblica Ceca come riferiscono alcune agenzie locali.
Migliaia di persone evacuate
Il ministero degli Interni della Romania ha fatto sapere che "sono più di cinquemila le famiglie e oltre 15mila le persone colpite nelle contee di Galati e Vaslui". Situazione grave a Opava, citta del nord-est della Repubblica Ceca, completamente evacuata per lo straripamento dell'omonimo fiume e con almeno 260mila case rimaste senza elettricità. Nelle scorse ore si è resa necessaria l'evacuazione di un ospedale nella seconda città del Paese dopo Praga, Brno, con decine di pazienti trasportati in strutture più sicure. Le piogge torrenziali e i venti di temptesta hanno causato la caduta di decine di alberi che in molti casi hanno interrotto il traffico ferroviario cadendo sui binari.
In Polonia, invece, è intervenuto l'esercito per aiutare nel loro lavoro vigili del fuoco e polizia così come ha dichiarato alla stampa il ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. Ferrovie in til anche nella vicina Austria dove già la scorsa notte si sono segnalate diverse interruzioni così come a Vienna dove una linea della metro è parzialmente chiusa al pubblico e il Danubio fa paura. La regione del Paese più colpita dalla tempesta è la Bassa Austria classificata come zona disastrata: da quelle parti vivono circa 1,72 milioni di abitanti, l'area più popolosa dopo Vienna.
"Catastrofe epica"
"Siamo di nuovo di fronte agli effetti del cambiamento climatico, sempre più presenti nel continente europeo, con conseguenze drammatiche.
Dobbiamo continuare a rafforzare la nostra capacità di anticipare eventi meteorologici estremi", ha dichiarato il presidente rumeno Klaus Iohannis. "Questa è una catastrofe di proporzioni epiche", ha sottolineato Emil Dragomir, sindaco del villaggio di Slobozia Conachi a Galati con 700 case totalmente allagate e inagibili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.