Le mutandine scorrette della statua di Marilyn

L'ipocrisia in un dettaglio: Palm Springs ospita una statua di Marilyn Monroe con mutande politicamente corrette

Le mutandine scorrette della statua di Marilyn
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Ogni giorno c'è un nuovo metoo campato per aria, soprattutto se ci sono di mezzo le donne e l'ideologia puritana del nuovo femminismo. L'ultima: avete presente la celebre, iconica immagine di Marilyn Monroe tratta dalla scena di Quando la moglie in vacanza? Con la gonna svolazzante sollevata da un soffio d'aria? Ebbene, pure quella è sessista: infatti in California, a Palm Springs, c'è una statua gigantesca di Marilyn che la celebra in quella famosa scena, e sono partite proteste di una parte dei residenti e perfino del direttore del Palm Springs Art Museum siccome, udite udite, sarebbe offensiva verso le donne in quanto rappresenta un gesto di «upskirting», e cioè guardare sotto le gonne per vedere le mutandine (in maniera non consensuale: dove li vedono tutti questi maschi che strisciano per guardare sotto le gonne lo sanno solo loro). Inoltre, turberebbe i bambini che escono dal museo (ma da dove escono questi bambini? Da una comunità Amish?).

È il frutto di un'ideologia che aveva già analizzato Robert Hughes trent'anni fa nel suo libro La cultura del piagnisteo (Adelphi dovrebbe ristamparlo), e che oggi di giorno in giorno sta assumendo aspetti sempre più grotteschi. Come possa questa statua rappresentare la misoginia lo sanno solo loro, visto che casomai della donna, e di una donna mitica come Marilyn Monroe, ne è l'esaltazione, come è l'esaltazione della libertà e della femminilità (la stessa femminilità tuttavia è vista come un problema, cosa c'è di più sessista e misogino di questo modo di pensare non saprei). In un momento, tra l'altro, in cui le donne di molti paesi islamici combattono e muoiono proprio per avere la libertà di pensare, vivere e vestirsi come vogliono.

Che poi si accodi anche il direttore di un museo d'arte è ridicolo: fosse così, dovremmo eliminare tutta l'arte, antica e moderna, dalle veneri greche all'Origine del mondo di Courbet (la famosa vagina dipinta dal genio dell'impressionismo, ci hanno provato anche con quella), senza parlare della letteratura, da Boccaccio a De Sade a Nabokov.

D'altra parte di cultura, in proteste

del genere, ce n'è poca, piuttosto molto bigottismo fuori tempo massimo, molta frustrazione, e più che sessismo tanta sessuofobia. Io gli consiglierei di farsi vedere neppure da uno bravo, uno psichiatra qualsiasi va bene.

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