Niente scorta a pagamento: "affittare" la polizia britannica a uso privato costituirebbe un "pericoloso precedente". Così il principe Harry, secondogenito di re Carlo III, si è visto respingere dall'Alta corte di Londra il ricorso da lui stesso presentato contro il ministero dell'Interno del Regno Unito. Il dipartimento governativo aveva infatti negato al 38enne duca di Sussex il diritto di pagarsi di tasca propria una scorta di polizia durante le sue visite nel Regno Unito. Quella tutela era difatti garantita (a spese dei contribuenti) ai soli membri "attivi" della famiglia reale, status al quale Harry e la moglie Meghan avevano rinunciato. Il figlio del re aveva quindi fatti ricordo, ma gli è andata male.
Harry si era detto disponibile a pagare di tasca propria il servizio di scorta, ma i giudici hanno stoncato anche questa ipotesi respingendo il ricorso reputandolo irricevibile. Secondo l'Alta corte, la polizia britannica non può essere autorizzata di prassi a concedere scorte dietro pagamento privato a vip o a persone facoltose, per non creare situazioni di privilegio. La circorstanza, anche nel caso del duca di Sussex, avrebbe originato un "pericoloso precedente" da evitare. Il tribunale ha invece condiviso la posizione dell'Home Office (il ministero dell'Interno, appunto), secondo cui la polizia potrà dare episodicamente tutela alla famiglia di Harry e Meghan, ma a propria discrezione.
La decisione della Corte arriva in un momento in cui il dibattito sui duchi di Sussex e sulla loro tutela tiene banco nell'opinione pubblica britannica. Nei giorni scorsi, infatti, Harry e Meghan avevano denunciato di essere stati inseguiti per ore e con insistenza dai paparazzi, al punto da rischiare un pericoloso incidente. L'epidosio, che sarebbe accaduto a New York lo scorso 16 maggio, era stato definito una "catastrofe sventata" dal portavoce dei Sussex, mentre Buckingham Palace non aveva rilasciato commenti e fonti american avevano ridimensionato l'accaduto. Subito quella denuncia aveva scatenato un dibattito e qualcuno aveva accusato la coppia di vittimismo. "Harry e Meghan vivono in un loro mondo di fantasia, animato dal fantasma di Diana, in cui sembrano voler vivere e che ormai si sono abituati e decisi a sfruttare", aveva commentato il giornalista Antonio Caprarica, esperto di royal family.
Ora il verdetto dell'Alta Corte ha riportato l'attenzione sui due giovani.
Harry peraltro ha intentato una seconda causa - ancora in corso - contro il ministero dell'Interno. Il procedimento riguarda proprio il fatto che il principe, dopo la sua uscita dalla famiglia reale, fosse stato privato della protezione assegnata ai personaggi pubblici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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