Ha deciso di raccontare la terribile vicenda vissuta in prima persona per incoraggiare tutte le donne che subiscono violenze a reagire e a denunciare i loro aggressori: la storia pubblicata sui social dall'ex lottatrice messicana Daniela Lòpez Mejìa sta facendo in queste ore il giro del web. I fatti si sono verificati a Cabo San Lucas, in Bassa California (Messico).
La donna ha pubblicato le immagini del suo volto tumefatto in una serie di post caricati su Instagram, nei quali ha mostrato anche le immagini dei documenti che certificano la denuncia sporta nei confronti del padre di sua figlia, un lottatore professionista di arti marziali miste (Mma) che risulta essere membro della México Combate League e proprietario di una palestra.
L'aggressione si è consumata in casa, dove si trovava anche la figlia di soli 4 anni della coppia. Nonostante la sua lunga esperienza di lottatrice, Daniela Lòpez ha rivelato di non essere riuscita a fare nulla per difendersi dalla violenza dell'oramai ex compagno, che aveva deciso di troncare la sua relazione con lei non prima di averle dato "la lezione che si meritava".
"Non avrei mai pensato che mi sarebbe potuta succerere una cosa del genere, ma mi è accaduta, è reale", ha spiegato l'ex lottatrice su Instagram nel primo post di denuncia."Quello che mi ha fatto è disumano, non gli importava neppure che mia figlia fosse lì! (Nella stanza di fronte)", ha aggiunto,"mi ha lasciato a terra e l’ultima cosa che mi ha detto è stata che era quello che meritavo". "È un combattente professionista di Mma, proprietario di consciencemuaythaiboxeoymma@mexico_combat_league", ha specificato la donna, che comunque non ha rivelato il nome dell'uomo, pur avendo pubblicato una sua foto nel medesimo post. Nelle immagini caricate da Daniela Lòpez si vede il viso ancora tumefatto e sanguinante dopo il pestaggio subito. Per fortuna, nonostante la gravità delle ferite, dai controlli medici non sono emerse fratture nè il rischio che possano esserci conseguenze per la sua vista.
Circondata dall'affetto dei suoi followers, l'ex lottatrice ha chiesto a tutti di diffondere il suo messaggio e di far conoscere quella storia, pubblicando anche i documenti della denuncia sporta nei confronti del suo aggressore presso la "Subprocuraduría de Justicia Alternativa de Unidad de Atención Temprana" di Cabo San Lucas, in Bassa California del sud.
Grazie a tutti per il vostro supporto, le vostre parole di incoraggiamento e le vostre buone intenzioni", ha scritto ancora la donna, "grazie a Dio sono viva per raccontarlo e per fare giustizia, tutto questo non è normale e non è giustificabile!". Della sua vicenda hanno parlato telegiornali locali e portali di informazione diffusi su tutto il web.
"Le cose accadono per una ragione ed è per questo che sono qui a raccontarlo, affinché questa storia non si ripeta mai più", ha aggiunto, "apprezzo sinceramente tutto il vostro sostegno e le vostre parole di incoraggiamento".
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