Spunta il piano della "super ambasciata" cinese: ecco dove verrà costruita

La Cina vuole erigere la più grande ambasciata d’Europa a Londra. Proteste, timori di spionaggio e sicurezza complicano l’accordo: ecco cosa sta succedendo

Spunta il piano della "super ambasciata" cinese: ecco dove verrà costruita

Le autorità britanniche hanno recentemente preso una posizione chiara riguardo alla richiesta della Cina di costruire una grande ambasciata a Londra. Sebbene abbiano espresso supporto per il progetto, hanno anche posto delle condizioni specifiche. In una lettera inviata all'agenzia di pianificazione, è stata sottolineata l'importanza di avere sedi diplomatiche operative nelle capitali reciproche, evidenziando così il valore delle relazioni diplomatiche tra i due paesi

Secondo quanto riportato dal Financial Times, questo intervento ha avuto luogo dopo una visita di un alto funzionario britannico in Cina, segnando il primo contatto diretto di un cancelliere con il paese asiatico dopo diversi anni di assenza. Nella comunicazione, è emerso che la polizia metropolitana ha ritirato la sua opposizione al progetto, ritenendo che ci sia spazio sufficiente per gestire eventuali manifestazioni senza compromettere il traffico nella zona. Tuttavia, sono state avanzate alcune richieste di rettifica, come la modifica di un aspetto del design dell'ambasciata e la rinuncia al riconoscimento diplomatico di altre sette sedi già dislocate a Londra.

La decisione finale sull'approvazione dell'ambasciata spetterà a un'autorità competente, che attenderà un piano chiaro per la gestione delle rappresentanze diplomatiche cinesi. La Cina è molto interessata a questa nuova ambasciata, che sarebbe la sua più grande missione diplomatica in Europa. Tuttavia, la richiesta era stata precedentemente respinta da un consiglio locale per motivi di sicurezza e per l'impatto potenziale sui residenti della zona. La nuova struttura occuperebbe oltre 20.000 metri quadrati, ben più della superficie attuale. Nella lettera, i funzionari avrebbero sollevato anche preoccupazioni riguardo alla gestione delle proteste e suggerito di limitare l'accesso pubblico a determinate aree all'interno del complesso, proponendo un accesso controllato in accordo con le autorità britanniche. Questo approccio mira a garantire che la nuova ambasciata possa operare senza creare disagi significativi per la comunità locale.

Il rifiuto di Tower Hamlets ai cinesi

Lo scorso 10 dicembre, il Consiglio di Tower Hamlets ha rifiutato le domande di pianificazione per la nuova ambasciata cinese, prevista nel complesso della Royal Mint Court, di fronte alla Torre di Londra. Il Comitato di Sviluppo Strategico esaminò le richieste in una riunione straordinaria il 9 dicembre 2024, ma la decisione finale è poi spettata al Segretario di Stato, che rimandò il caso il 14 ottobre 2024. Il diniego, si recepisce, è stato giustificato da preoccupazioni relative alla sicurezza dei residenti e dei turisti, al patrimonio culturale, alle risorse della polizia e alla già congestionata situazione stradale dell'area. Secondo quanto si apprende, è stata prevista un'inchiesta locale per valutare anche le domande di pianificazione e autorizzazione per i beni storici.

Un portavoce del Consiglio ha comunicato che il Comitato ha discusso le varie preoccupazioni sollevate da oppositori e membri del consiglio stesso, decidendo infine di non poter accettare la richiesta. La domanda di pianificazione era stata presentata dall'ambasciata cinese a Londra il 16 luglio 2024, insieme a una richiesta separata per l'autorizzazione dei lavori sui beni storici dell'ex sito del Royal Mint. Già nel dicembre 2022, il Consiglio aveva rifiutato un'applicazione simile, citando motivi legati alla sicurezza, agli effetti negativi sui turisti, alla congestione stradale e all'impatto sul patrimonio culturale.

Un potenziale centro di disinformazione?

Sulla questione, il Daily Mail ha recentemente riportato che si sono sollevate forti polemiche nei confronti della politica, accusata di cedere alle pressioni della Cina dopo aver espresso il proprio sostegno per la costruzione della nuova rappresentanza diplomatica nel cuore di Londra. Questa situazione ha attirato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, generando un dibattito acceso. Le preoccupazioni riguardo alla sicurezza sono aumentate, soprattutto perché il sito prescelto per l'ambasciata si trova sopra importanti cavi in fibra ottica, essenziali per le comunicazioni del Regno Unito. Fonti interne, inoltre, hanno rivelato che i servizi segreti britannici avrebbero messo in guardia dal consentire alla Cina di costruire la loro nuova rappresentanza vicino a infrastrutture così critiche. In questo contesto, alcuni consiglieri hanno espresso il loro dissenso, affermando:“Questa sarà la più grande ambasciata d'Europa, un centro di potenziale disinformazione situato non solo in un sito di patrimonio mondiale, ma adiacente alla City di Londra, un centro finanziario mondiale”.

Nonostante il malcontento espresso, si prevede che i funzionari supporteranno comunque la proposta, a condizione che la Cina apporti alcune modifiche al design e rinunci a determinati privilegi diplomatici. Tale compromesso potrebbe rappresentare un tentativo di bilanciare le esigenze di sicurezza con il desiderio di mantenere relazioni diplomatiche stabili. Anche gli attivisti per i diritti umani hanno sollevato le proprie preoccupazioni, mettendo in evidenza le problematiche legate alla repressione e alle violazioni dei diritti civili in Cina. Queste preoccupazioni hanno aggiunto un ulteriore strato di complessità alla questione, rendendo difficile per i funzionari governativi giustificare la loro posizione.

Il governo, però, ha ribadito che la sicurezza nazionale rimane una priorità fondamentale e ha cercato di spiegare il proprio approccio, sottolineando l'importanza di mantenere relazioni diplomatiche. D'altro canto, i rappresentanti cinesi hanno dichiarato di aver rispettato tutte le normative e le linee guida britanniche nella presentazione della richiesta di pianificazione, esprimendo la speranza che venga approvata per migliorare la cooperazione tra i due paesi.

In conclusione, la questione della nuova ambasciata cinese a Londra rappresenta un delicato equilibrio tra opportunità economiche e preoccupazioni di sicurezza.

La decisione finale avrà ripercussioni significative non solo sulle relazioni bilaterali, ma anche sulla percezione pubblica della politica estera britannica nei confronti della Cina. La sfida per il governo sarà quella di navigare tra interessi contrastanti, garantendo al contempo la sicurezza e la protezione dei valori democratici.

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