Uguaglianza di genere da ogni punto di vista in Danimarca, anche nell’esercito. Copenaghen ha infatti annunciato l’introduzione della leva obbligatoria per le donne, con l’aumento dei mesi da 4 a 11 per entrambi i sessi. “Non ci riarmiamo perché vogliamo la guerra, ma perché vogliamo evitarla”, ha spiegato la prima ministra Mette Frederiksen, ma secondo gli analisti si tratta di una mossa legata indissolubilmente al peggioramento delle relazioni tra Europa e Russia sullo sfondo della guerra in Ucraina.
Secondo la premier socialdemocratica, la Danimarca ha l’obiettivo di raggiungere la “piena uguaglianza tra i sessi”. In base ai piani del governo 2024-2033, 5 mila coscritti – sia uomini che donne – saranno richiamati ogni anno a partire dal 2026. Nel 2023 hanno prestato servizio militare circa 4.700 persone, ma le donne solo su base volontaria e per appena quattro mesi. Forte di 9 mila soldati professionisti, Copenaghen vuole alzare il numero di coscritti a 5 mila ma soprattutto vuole alzare il numero di donne (fermo al 25,1 per cento).
Al momento si tratta solo di un progetto del governo, ma c’è fiducia sulla fumata bianca. Nelle prossime settimane si terrà il confronto tra i partiti nel Folketinget – il Parlamento della Danimarca – ma già lo scorso giugno un’ampia maggioranza aveva concordato un’intesa sul dossier difesa con un cenno alla maggiore uguaglianza di genere. Il dipartimento della Difesa ha confermato che le forze armate necessitano di un “rafforzamento storico”, da qui l’esigenza di un ripensamento del modello di coscrizione in mezzo alle crescenti preoccupazioni sulle capacità di difesa dell’Europa di fronte all’eventuale aggressione di Mosca.
In prima linea negli aiuti all’Ucraina, la Danimarca nei prossimi cinque anni centrerà il target di 2 per cento di spesa di Pil per la Difesa. “La Russia non pone una minaccia alla Danimarca ma non ci metteremo in una situazione in cui possa diventarlo”, le parole del ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen.
Il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha posto l’accento sulle politiche di sicurezza europee, rimarcando che“una leva obbligatoria più robusta, che includa la piena parità di genere, deve contribuire a risolvere le sfide della difesa, la mobilitazione nazionale e il presidio delle nostre forze armate”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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