Portavoce dell'Isis loda l'attacco terroristico a Mosca

Abu Hudhayfah Al-Ansar, portavoce dello Stato Islamico, loda l'attacco terroristico compiuto contro il Crocus City Hall a Mosca. Plauso anche per l'attentato avvenuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio scorso

Portavoce dell'Isis loda l'attacco terroristico a Mosca
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Un portavoce dello Stato islamico ha lodato l'attacco terroristico avvenuto nei giorni scorsi a Mosca al Crocus City Hall. In un audio pubblicato su Telegram Abu Hudhayfah Al-Ansar si compiace per la mattanza dei terroristi ed esorta i sostenitori dell'Isis ad andare avanti e a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo". In particolare queli presenti neghli Stati Uniti, in Europa e in Israele

Al-Ansar non si limita a esaltare il sanguinoso attacco a Mosca, ma loda pure quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio scorso, nell'anniversario della morte del comandante della Quds Force Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio non arriva in un giorno a caso bensì nel decimo anniversario, secondo il calendario lunare, della proclamazione del Califfato a Mosul.

All'inizio di gennaio Al-Ansasi era fatto sentire annunciando al mondo una nuova campagna globale, citando un versetto del Corano che recita così: "Uccideteli ovunque li troviate". Al contempo aveva rivendicato almeno 30 operazioni in diversi angoli del mondo: Iraq, Afghanistan e Siria, Mali, Nigeria, Congo, Mozambico e Filippine. La campagna è stata lanciata, formalmente, a sostegno della causa palestinese. Non mancano le ostilità nei confronti dell'Iran: “La vera natura di questa guerra (a Gaza, ndr) - aveva dichiarato al-Ansari - è che si tratta di un asse immaginario, e l’Iran lo ha creato al servizio dei suoi progetti, e il primo e unico obiettivo è coinvolgere tutte le fazioni palestinesi come rappresentanti dell’Iran, e non il altro modo".

Mosca accusa Kiev, Usa e Gb

La Russia fin dall'inizio non ha mai creduto più di tanto alla pista dello stato islamico. Dopo aver puntato il dito contro l'Ucraina ora alza il tiro e denuncia un coinvolgimento anche degli Stati Uniti e del Regno Unito. A muovere le accuse è il capo dei servizi di sicurezza russi Fsb, Alexander Bortnikov, che promette una rappresaglia: "Tutti coloro che sono coinvolti in questo saranno trovati e puniti".
Bortnikov non fa altro che ripetere quanto affermato da Putin: è vero che l'attacco è opera di islamisti radicali (ci sono diverse rivendicazioni da parte della branca afghana dello Stato islamico Isis-K), ma gli 007 ucraini avrebbero facilitato l'attentato.

Secca la smentita di Kiev: "Dopo quelle di Putin" arrivano "ancora menzogne" in merito alla "traccia ucraina nell'attacco terroristico" a Mosca, ha commentato Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito "fantascienza" le accuse "palesemente infondate" di Mosca a Usa, Regno Unito e Ucraina.

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