A due mesi dall'attentato alla Crocus City Hall di Mosca, le indagini russe forniscono un'ulteriore ricostruzione dei fatti: una collaborazione tra Isis-k e Kiev
Il Cremlino continua a identificare gli ucraini come i mandanti della strage alla Crocus City Hall. Secondo il ministro Lavrov, la traccia di Kiev è "evidente". Accusati di complicità anche i servizi Usa-Ue e spunta l'ipotesi chip per il controllo mentale
In una rivelazione del Washington Post, funzionari dell'intelligence Usa rivelano che Mosca era stata avvertita dell'obiettivo specifico di un potenziale attentato, ovvero la Crocus City Hall
L'ex capo dell'Interpol in Russia lancia la sua ipotesi in diretta nazionale: sostanze psicotrope e chip neurali avrebbero "programmato" gli assalitori per uccidere alla Crocus City Hall di Mosca
L'attentato che il 23 marzo ha sconvolto Mosca arriva da lontano. Da anni l'Isis-K, la costola afghana dello Stato Islamico ha costruito una proiezione estera con attentati e propaganda. E la Russia è uno dei primi Paesi investiti da questa proiezione. Complice anche un rapporto complesso con i miliziani dell'Asia Centrale e le minoranze musulmane interne. L'analisi.
Il Tagikistan ha arrestato nove persone sospettate di avere legami con gli autori dell'attentato in Russia. Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha intanto registrato un ricorso contro l'arresto di Alisher Kasimov
Abu Hudhayfah Al-Ansar, portavoce dello Stato Islamico, loda l'attacco terroristico compiuto contro il Crocus City Hall a Mosca. Plauso anche per l'attentato avvenuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio scorso
Secondo il New York Times il governo di Mosca teme un'escalation di violenze contro le comunità musulmane in Russia e per questo continua a sostenere la responsabilità ucraina nell'attentato alla Crocus City Hall
Un indice teso verso l'alto: il tawhid è un gesto fondamentale nella fede islamica, divenuto il marchio di fabbrica dell'Isis. Ma cosa ha a che fare con l'attentato a Mosca?