A infuocare l'attenzione sul Qatar non ci soltanto i Mondiali, ma anche un virus molto contagioso che ha già fatto scattare l'allarme dell'Health Security Agency britannica, su possibili casi di contaggi, dovuti alla massiccia presenza di tifosi accorsi per i Campionati iridati di calcio. Si tratta del Mers-CoV ovvero Sindrome Respiratoria Mediorentiale chiamata comunemente Influenza del cammello.
Va chiarito che non si tratta di un nuovo tipo di virus, quello che preoccupa le autorità sanitarie; è il fatto che questo possa essere "esportato" fuori dal Paese proprio tramite i "turisti sportivi". Per questo la Gran Bretagna ha diramato un'apposita nota, in cui si esortano "medici e operatori sanitari a prestare specifica attenzione ai viaggiatori di ritorno dalla Coppa del Mondo".
Di che virus si tratta
Il virus che presenta sintomi come febbre molto alta, difficoltà respiratorie, vomito e diarrea, si trasmette, come spiega l'HSA: "da uno stretto contatto con i cammelli" ma anche "dal consumo di prodotti di cammello, come ad esempio latte non pastorizzato". I medici britannici hanno messo in guardia anche sulla possibilità della trasmissione "da persona a persona" di questo coronavirus, spiegando che in Qatar quest'anno sono stati già segnalati due casi d'infezione subito circoscritti.
In Europa il rischio, comunque, è solitamente molto basso, ma la grande quantità di viaggiatori che hanno visitato il Qatar potrebbe eventualmente essere un problema. I cosidetti "turisti sportivi", oltre ad assistere alle partite, ne approfittano per visitare il Paese, magari facendo tour nel deserto e venendo in questo modo a contatto con i cammelli. Ed è per questo che al momento il Qatar risulta il luogo più periocoloso di contaggio e trasmissione.
Tasso di infezione e mortalità
La nota dolente di questo virus è l'alta mortalità. Più di un terzo delle persone che lo hanno contratto nel Paese sono decedute.
Se al contrario del Covid risulta più difficile contrarlo, l'influenza del cammello ha un tasso di mortalità molto superiore, che è di circa il 36% rispetto al 4% del Covid. Dato che si coglie dai numeri degli infetti che tra aprile 2012 e ottobre 2022 sono stati 2.600 in 12 paesi del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente. Tra questi, 935 persone sono morte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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