Reduce dal lancio del movimento Pace Terra Dignità, Michele Santoro è senza freni. Noto per le sue posizioni sul conflitto in Ucraina, il giornalista ultra-pacifista ha ingaggiato un vivace botta e risposta con l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi sull’attentato al Crocus di Mosca nel corso de "L'aria che tira". Il cronista, dal Donbass, ha accusato il volto di "Servizio pubblico" di fare confusione sull'attacco dell'Isis per via delle sue posizioni contro la guerra, sottolineando le menzogne raccontate da Vladimir Putin. Ma Santoro ha le idee chiare: è sbagliato credere a Kiev, il presidente russo non è un mostro.
“Io sono allibito dal fatto che un giornalista, anche autorevole, prenda una sola fonte, che è quella ucraina, e dia per certo che quello che dice sia vero. Ma come fa ad avere questa certezza?”, ha esordito Santoro, subito interrotto dal conduttore David Parenzo: “Beh, tendiamo a credere più alle democrazie che alle dittature. Almeno questa obiezione la possiamo fare”. Fiato sprecato: “Questa è un’obiezione ideologica – la replica di Santoro – Tra l’altro parliamo di quelle che tu pensi che siano democrazie. E infatti il giornalismo si sta riducendo alla descrizione di Putin come di un mostro mentitore che dice un sacco di balle”. Incalzato da Parenzo, Santoro ha risposto senza filtri: “No, Putin non è un mostro e non sempre le cose che dice sono balle”.
Ma non è tutto. Per Santoro, attaccare il leader del Cremlino“in questo modo è unicamente funzionale al fatto che volete fare la guerra”: “Ok, fate ‘sta guerra. Ma poi come si fa a dire con certezza che l’Ucraina non c’entri con la strage di Mosca, quando in Russia esistono punti di resistenza ucraina molto forti? Ci potrebbero essere collegamenti, che ne sappiamo?”. Per il giornalista, affermare che Kiev non c’entra niente perché lo ha detto Zelensky è una balla colossale: “Tieniti Zelensky come democratico, visto che lì le elezioni non si fanno, gli oppositori non possono parlare altrimenti vengono schiacciati in tutti i modi. Ma scusate, che descrizione fate dell’Ucraina, di un mondo perfetto dove regna la democrazia?”.
Il solito ritornello ultra-pacifista e il solito doppiopesismo tra Mosca e Kiev.
“Avviciniamoci al nemico se vogliamo la pace”, il monito di Santoro, che ha denunciato il clima da terza guerra mondiale alimentato da “questo clima”. Il colpevole non è uno solo, ha aggiunto, accusando gli altri – abbastanza genericamente – di voler fare una guerra per deporre Putin: “Almeno abbiate il coraggio di dire la verità!”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.