I punti chiave
Cresce ancora, giorno dopo giorno, il bilancio del terremoto di magnitudo 7,8 che lunedì 6 febbraio ha colpito Turchia e Siria. Secondo le ultime stime raccolte da medici e funzionari ci sarebbero 29.605 vittime turche e 3.574 siriane, per un totale di 33.179 decessi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso altre cifre. L'agenzia con sede a Ginevra ha parlato di 38.905 morti: 29.605 in Turchia, 9.300 in Siria. Qui, in particolare, il numero delle vittime "continuerà a crescere man mano che avremo accesso" alle aree colpite, ha detto il responsabile regionale emergenze dell'Oms, Rick Brennan nel corso di una conferenza stampa a Damasco.
Intanto, tra i numerosi sostegni internazionali pervenuti e le donazioni effettuate, spiccano 113 mandati d'arresto emessi dalle autorità di Ankara in relazione alla costruzione degli edifici crollati durante il sisma.
Il bilancio del terremoto
Non ci sono solo da considerare gli oltre 33.000 decessi fin qui registrati. Al netto di gravi feriti e dispersi, c’è da monitorare la situazione relativa ai sopravvissuti della tragedia. Più di 2.000 persone sono state dimesse dagli ospedali della città turca di Istanbul dopo aver ricevuto le cure per le ferite riportate nel sisma, ha riferito domenica l'emittente statale turca TRT Haber.
Migliaia di feriti provenienti dalle 10 province colpite dal terremoto nel sud della Turchia sono stati portati a Istanbul da aerei militari delle forze armate turche e da aerei ambulanza del ministero della Salute. Sempre secondo TRT Haber, 2.193 delle 3.405 persone portate in città sono state dimesse, mentre continuano le cure per 1.212.
Salvataggi miracolosi
Continuano, intanto, i salvataggi miracolosi. L’ultimo episodio: una bambina di 10 anni è stata salvata nella provincia di Hatay, uno degli epicentri del sisma, 147 ore dopo che il devastante terremoto ha colpito la regione.
L'agenzia di stampa statale turca Anadolu riferisce di altri recuperi avvenuti nelle ultime ore, tra cui quello di un bambino di 8 anni nella provincia di Adiyaman dopo 152 ore sotto le macerie.
In precedenza, l'agenzia aveva riportato il salvataggio di un 35enne nella provincia di Hatay: secondo la Cnn l'uomo è stato identificato in Mustafa Sarogul ed è stato salvato dalle macerie di un condominio di sei piani.
Arresti e accuse
Non solo feriti e vittime. Al momento la Turchia ha emesso 113 mandati d’arresto contro persone accusate di aver costruito alcuni degli edifici crollati. La Bbc ha scritto che la polizia turca ha arrestato 12 persone, inclusi imprenditori edili.
Secondo alcuni critici si tratta di un tentativo di deviare la colpa del disastro, dato che gli esperti avevano avvertito da tempo che molti nuovi edifici non erano sicuri. L'emittente riferisce che le politiche governative hanno consentito "amnistie" per i costruttori che non hanno rispettato le norme edilizie, anche in aree a rischio sismico, nel tentativo di innescare un boom del settore.
Il vicepresidente della Turchia, Fuat Oktay, ha detto che le autorità hanno finora identificato 131 persone sospettate di essere responsabili del crollo di alcune delle migliaia di edifici rasi al suolo durante il terremoto e che per 113 di loro sono stati emessi mandati d'arresto.
"Seguiremo meticolosamente la vicenda fino alla conclusione del necessario processo giudiziario, soprattutto per gli edifici che hanno subito danni ingenti e hanno causato morti e feriti", ha affermato Oktay.Da parte sua, il ministro dell'Ambiente, Murat Kurum, ha detto che, sulla base di una prima valutazione di oltre 170.000 edifici, 24.921 sono crollati o sono stati pesantemente danneggiati dal sisma.
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