Medvedev minaccia la Ue: "Sospendere le relazioni, per loro russi cittadini di serie B"

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha chiesto la sospensione delle relazioni diplomatiche con l'Ue

Medvedev minaccia la Ue: "Sospendere le relazioni, per loro russi cittadini di serie B"
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Sospendere in via temporanea le relazioni diplomatiche con l'Unione europea: è questo l'ultimo affondo uscito dalla bocca di Dmitry Medvedev, ex presidente russo che, dall'inizio della guerra in Ucraina, ha più volte sparato a zero contro i nemici di Mosca. Talvolta anche proponendo soluzioni radicali, come ad esempio paventando l'apocalisse nucleare, attraverso la diffusione di messaggi e dichiarazioni al vetriolo che hanno contribuito ad alzare la tensione internazionale. Medvedev ha adesso messo nel mirino l'Unione europea, accusandone i leader di considerare i russi cittadini di serie B.

Le parole di Medvedev

Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, nonché ex delfino di Vladimir Putin, ha proposto di "sospendere temporaneamente le relazioni diplomatiche con l'Unione europea", puntando il dito contro i suoi leader e accusandoli di considerare tutti i russi "cittadini di seconda classe".

Il commento di Medvedev, pubblicato sul suo canale Telegram, fa seguito a notizie circolate sui media russi secondo le quali in base alle sanzioni europee già in vigore da tempo, ai cittadini russi che si recano nell'Unione europea non è consentito portare con sé una serie di prodotti, e nemmeno viaggiare a bordo della propria auto se ha una targa russa.

"Hanno detto a tutti i russi, direttamente e senza giri di parole: voi siete cittadini di seconda classe per noi", ha scritto Medvedev. A suo avviso, le sanzioni europee non sarebbero dirette contro il Cremlino, ma dovrebbero essere "uno schiaffo in faccia ad ogni cittadino russo".

L'attacco contro i leader Ue

Nel suo intervento, Medvedev si chiede quindi che fare di fronte a questa situazione. "Sicuramente – ha proseguito - non introdurre restrizioni come rappresaglia contro i cittadini europei. Noi non siamo razzisti, a differenza di molti leader di quei Paesi i cui parenti hanno prestato servizio nelle SS".

Medvedev ha "elogiato" beffardamente i leader dell'Ue, definendoli "capi schietti e onesti di Bruxelles" che "hanno detto a tutti i russi direttamente e senza giri di parole: voi siete persone di seconda classe per noi". E la decisione dell'Ue chiaramente non è intesa come una giusta punizione per quello che Bruxelles vede come "il regime criminale e aggressivo del Cremlino". Piuttosto, "questo è uno sputo in faccia a ogni cittadino russo", ha sottolineato l'alto funzionario russo.

"Sarebbe meglio – ha concluso l'ex vice presidente russo - sospendere semplicemente le relazioni diplomatiche con l'Unione europea e riportare il nostro personale diplomatico a casa". A quel punto, secondo Medvedev, "gli idioti a Bruxelles se la faranno collettivamente e pesantemente nei pantaloni (e nelle gonne, ovviamente)", perché "le ambasciate vengono evacuate prima di eventi specifici".

Ricordiamo che, dallo scorso 24 febbraio ad oggi, l'ex presidente russo ha più volte fatto ricorso allo

stesso stratagemma comunicativo: allertare il mondo intero con lo spauracchio nucleare, forse nella speranza che il blocco occidentale, spaventato da queste minacce, smetta di aiutare militarmente l'Ucraina.

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