Forte terremoto nel sud-est asiatico: una scossa di magnitudo 7.7 ha colpito l'intera area, con forti conseguenze anche a Bangokok, l'epicentro è stato registrato in Myanmar. Sulla reale entità della scossa bisognerà attendere i dati consolidati, perché per il momento c'è una leggera divergenza sulla magnitudo, che per l'agenzia sismologica dello Yunnan è stata di 7.9. L'area che ha percepito la scossa è densamente abitata, si parla di circa 17milioni di persone che vivono lì, più le migliaia di turisti che in ogni mese dall'anno visitano la zona. Molti edifici sono stati evacuati durante la scossa. Gli allarmi sono scattati quando il terremoto ha colpito intorno alle 13:30: sono stati evacuati anche residence e hotel. La scossa è stata avvertita in Thailandia, Myanmar, Cina, Laos, India e Bangladesh. Per il momento non ci sono notizie di italiani coinvolti, riferiscono fonti della Farnesina. Sono almeno 144 i morti accertati.
Giornalisti dell'Afp a Naypyidaw, capitale dell'ex Birmania, hanno visto strade divelte dopo la scossa e pezzi di cornicioni dei palazzi nelle vie. Il premier tahilandese ha convocato un vertice di emergenza. In Myanmar, il sisma ha fatto crollare l'iconico ponte Ava a Mandalay, si teme ci siano delle vittime. È proprio Mandalay la città più colpita dal sisma: la Capitale dello Stato appare devastata dal sisma, dalle prime immagini si notano case e templi abbattuti dalla forza del terremoto. La giunta militare birmana ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché invii aiuti umanitari. Sotto le macerie di un monastero ci sono almeno 5 bimbi che hanno perso la vita insieme a un novizio, mentre altri risultano dispersi monastero di Wailuwun a Taungoo.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con una nota social ha definito "devastanti le immagini che ci arrivano dal Sud-Est asiatico". Il premier ha offerto la propria "solidarietà, e quella del Governo italiano, alle popolazioni colpite e il mio più sincero sentimento di vicinanza alle famiglie" delle vittime rimaste coinvolte in questa tragedia. "L'Italia è pronta, con la sua Protezione civile, ad intervenire in soccorso alla popolazione della Birmania, straziata nelle scorse ore da un catastrofico terremoto di magnitudo 7.7. Attendiamo che siano espletate le procedure internazionali per offrire il nostro contributo, secondo le esigenze che saranno richieste", ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. L'India ha offerto "tutta l'assistenza possibile al Myanmar e alla Thailandia colpite dal devastante terremoto", ha detto il premier, Narendra Modi, su X. Anche Ursula von der Leyen è intervenuta sui social rivelando che "i satelliti europei Copernicus stanno già supportando i soccorritori. Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza".
A Bangkok ci sono oltre 90 operai intrappolati in un grande grattacielo in costruzione. Numerosi video ritraggono il più moderno palazzo della città crollare come un castello di carte dopo un soffio di vento. Alcuni degli operai che si trovavano ai piani più basis sono riusciti a scappare in tempo, quelli che, invece, stavano lavorano nelle parti alte del grattacielo non hanno avuto il tempo materiale di scappare prima che il palazzo, ormai quasi completo, collassasse. Le autorità hanno registrato almeno otto morti in questo crollo. Secondo l'Us Geological Survey, che ha diramato un'allerta rossa, "è probabile che si verifichino numerose vittime e danni ingenti e che il disastro sia molto diffuso". Sky News ha riportato le parole dell'agenzia, secondo la quale "è probabile che si verifichino migliaia di decessi". Per il momento, in Myanmar sono 25. "Non c'è rischio di tsunami poiché il sisma è avvenuto a circa 300 chilometri dalla costa, ma quando ci sono scosse di questa intensità in aree montuose c'è la possibilità che vengano attivate frane e che si verifichi la liquefazione del terreno, con possibile impatto sulle infrastrutture", ha dichiarato all'Ansa Salvatore Stramondo, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
In Myanmar sono iniziate le operazioni di ricerca e soccorso: numerosi palazzi residenziali intrappolano al proprio interno i residenti ed è una corsa contro il tempo per cercare di salvare quante più persone possibili dalle macerie. Le operazioni di soccorso sono rese particolarmente complicate dalla fratture che si sono registrate lungo le vie di accesso. A Mandalay è crollata anche la Mahar Myat Muni Pagoda, uno dei luoghi di pellegrinaggio buddista più importanti di tutto il sud-est asiatico. Venne ricostruito nel 1884 dopo un incendio. Si registrano anche danni all'aeroporto di Mandalay. "Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala", ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa ai giornalisti a Ginevra , tramite collegamento video da Yangon. "Temo che siano state perse molte vite. Non abbiamo mai assistito a un terremoto con un impatto così devastante prima", ha detto un dirigente di polizia di Bangkok.
A Mandalay è crollata anche una moschea e diverse persone sono rimaste intrappolate al suo interno. Siamo in pieno Ramadan e a quell'ora c'erano numerose persone che stavano pregando. A crollare è stato anche uno dei simboli della città, l'ultimo palazzo reale, di cui non sono rimaste che macerie. Presso l'università di Mandalay si è sviluppato un incendio in seguito al terremoto, studenti e personale si trovano intrappolati in un'ala del campus e sono stati registrati numerosi feriti. Un ospedale di Naypyidaw, la capitale del Myanmar, è stato dichiarato "area con molte vittime". Il premier tailandese Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza per la capitale Bangkok, lo stesso ha fatto la giunta al potere in Birmania per sei regioni. Dopo i controlli, l'aeroporto di Bangkok è stato riaperto.
Tutti i connazionali inseriti nei registri Aire in Thailandia e Myanmar sono stati raggiunti da un sms: nel primo Paese vivono stabimente circa 7mila italiani mentre altri 100 in Myanmar. Altri 700 italiani sono registrati sull'app "Dove siamo nel mondo".
Il Papa si è detto "profondamente addolorato per la perdita di vite e la diffusa devastazione causata dal terremoto nel sud-est asiatico, in particolare in Myanmar e Thailandia". A queste persone ha offerto le sue preghiere per le vittime e "l'assicurazione della sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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