Al museo nudi come i Bronzi di Riace: la strana idea di Barcellona

Donne e uomini hanno passeggiato completamente nudi per le stanze del museo per apprezzare le fotografie realizzate da Luigi Spina dedicate alle celebri statue greche

Al museo nudi come i Bronzi di Riace: la strana idea di Barcellona
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Nudi al museo per vedere la mostra dedicata ai Bronzi di Riace. Non si tratta di una scherzosa proposta lanciata da qualche buontempone sui social network, ma di un tour organizzato lo scorso sabato al Museo di Archeologia della Catalogna, a Barcellona, in Spagna. La direzione dell'ente catalano ha pianificato una visita speciale nel corso della quale i visitatori hanno passeggiato au naturel per le stanze del museo. Donne e uomini senza veli hanno dunque potuto apprezzare le meravigliose fotografie realizzate da Luigi Spina dedicate alle statue greche di guerrieri nudi del V secolo a.C., rinvenute nel 1972 vicino a Riace.

Il percorso nudista è stato realizzato grazie all'accordo tra il Museo di Archeologia e il Club Catalán de Naturismo. Il nudismo è una pratica sociale di grande successo in molte città della Spagna e Barcellona rientra sicuramente tra queste. Il museo ha dunque organizzato un tour dalla durata di novanta minuti unico nel suo genere: i visitatori senza veli e vestiti hanno goduto di diverse opere d'arte, compresa la mostra dedicata ai Bronzi di Riace. "Promettiamo ai visitatori la possibilità di ammirare le opere in posa nella loro stessa situazione, completamente nudi e circondati da altri corpi", si legge sul sito internet del Mac. Si tratta di una prima volta assoluta a Barcellona, ma da altre parti questa sorta di tour speciale è già realtà da tempo: il Museo d'Arte di Parigi ha aperto le sue porte a visite nudiste in più di un'occasione.

Marta, un'operatrice sanitaria di 59 anni che faceva parte del piccolo gruppo che ha potuto vivere questa visita, ha raccontato così le sue sensazioni: "Provo la stessa intensità di osservare la mostra con i vestiti, ma con la differenza che possiamo capire meglio che la nudità è sempre esistita e che i corpi non dovrebbero essere motivo di vergogna per nessuno". Interpellata dalla Reuters, una guida ha tenuto a precisare: “Volevamo rendere la visita più colorata e non la tipica visita guidata. Volevamo che i visitatori provassero esattamente le stesse sensazioni dell’opera che stavano guardando”. Missione riuscita, a quanto pare.

In una nota, sia il Museo Archeologico che il Club Catalán de Naturismo hanno voluto porre l'accento sulla normalizzazione dei corpi nudi e sull'accettazione di tutti quei fisici che tendono a sfuggire ai canoni normativi imposti nella società. L'iniziativa ha acceso il dibattito sui social, tra chi ha elogiato l'audacia della direzione del museo e chi ha biasimato senza mezzi termini la volgarità della trovata.

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