Tutte le incognite su Wagner. La partita della successione è tra l'ex colonnello e il parà

Andrei Troshev e Anton Elizarov i possibili eredi di Prigozhin. Il passato in Siria e Cecenia e le faide tra i miliziani

Militari polacchi si addestrano all'Exercise Center Jezewo, 26 luglio 2023
Militari polacchi si addestrano all'Exercise Center Jezewo, 26 luglio 2023
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L’ex colonnello che Vladimir Putin aveva già indicato come possibile capo della Wagner, e il paracadutista macellaio di Soledar, una cittadina ucraina occupata nel sangue. Sono loro i due possibili successori di Prigozhin, se i mercenari continuassero ad esistere, e chiunque prevarrà dovrà fare i conti con il Consiglio dei comandanti composto da almeno 25 veterani. Per ora sono rimasti in silenzio, ma si attende un video.
La parola d’ordine è «normalizzazione» o addirittura scioglimento del gruppo Wagner, ma dietro le quinte si muove chi vuole raccogliere il testimone o gestire l’assorbimento nelle forze russe o altre società di sicurezza più obbedienti. «Wagner come la conoscevamo è finita. Molti combattenti sono già confluiti in una speciale divisione del Gru (il servizio segreto militare nda), anche prima della morte di Prigozhin. E proprio per questa normalizzazione, che gli portava via troppi uomini dallo scacchiere africano, ha fatto scalo a Mosca per discuterne «a muso duro» conferma una fonte occidentale del Giornale nella capitale russa. Forse non è un caso che una volta decollato per San Pietroburgo il suo aereo sia precipitato per un attentato.


Il primo «successore» di Prigozhin era già stato indicato dallo stesso Putin il 14 luglio parlando ad un giornalista di Kommersant. Il presidente russo voleva Andrei Troshev come nuovo capo della Wagner. Ancora vivo Prigozhin si era rifiutato in una riunione al Cremlino sostenendo che non lo avrebbero accettato i comandanti. Troshev soprannominato «sedoi» («capelli grigi»), è un ex colonnello con una carriera militare in prima linea, ma anche problemi con la vodka. Da cadetto aveva frequentato a San Pietroburgo, la città natale di Putin, la scuola di artiglieria «Ottobre rosso». Poi ha combattuto in Afghanistan durante l’invasione sovietica guadagnandosi per due volte l’Ordine della stella rossa, importante decorazione.


Troshev è stato impiegato anche nella seconda guerra in Cecenia. Ha ricoperto il comando di un’unità speciale, Sobr, di reazione rapida del ministero dell’Interno. Assieme a Wagner era coinvolto nelle operazioni in Siria e per la battaglia, che ha liberato Palmira dall’Isis, si è guadagnato la medaglia di Eroe della Russia. Al fianco di Dmitry Utkin, il comandate operativo di Wagner deceduto con Prigozhin, era stato immortalato in una foto con Putin. Negli ultimi tempi l’ex colonnello si occupava a San Pietroburgo della «Lega per la protezione degli interessi dei veterani» finanziata da Prigozhin. Tre giorni prima dell’eliminazione dello stato maggiore della Wagner un pezzo grosso dei mercenari, Anton Elizarov, che potrebbe prendere le redini del gruppo, aveva bollato Troshev come traditore assieme a Khustral, nome di battaglia di un altro comandante.

Una fonte di Wagner ha denunciato che «il Cremlino e il ministero della Difesa russo stanno apparentemente usando Troshev e “Khrustal” per reclutare combattenti e comandanti Wagner con la promessa di nuove missioni in Africa».
Elizarov, nome di battaglia, «Lotos» si è fatto le ossa con la divisione d’assalto delle truppe aviotrasportate e un’unità di corpi speciali del Gru. Non solo paracadutista, ma anche mezzo truffatore, si è unito a Wagner nel 2016. In Siria sarebbe rimasto ferito ad una gamba, ma la sua tragica fama deriva dalla battaglia di Soledar, nel Donbass, dello scorso gennaio.

I soldati ucraini, che hanno resistito fino all’ultimo, sono stati tutti massacrati. Il macellaio di Soledar ha fatto anche l’istruttore nella Repubblica Centroafricana e messo in piedi un gruppo d’assalto in Libia. Pietro Orizio, esperto di Analisi Difesa, è convinto che i mercenari «non si scioglieranno perché hanno troppi contratti e società commerciali vere e proprie soprattutto in Africa, ma anche in Siria.


Forse possono venire assorbiti da nuove compagnie militari private come Redut e Patriot, che è collegata al ministro della Difesa russo. Oppure sarà nominato Troshev, più fedele al Cremlino, nuovo capo della Wagner».

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