Spari vicino alla Casa Bianca, bloccato "individuo suicida": cos'è successo

Agenti del Secret Service hanno sparato a un uomo armato vicino alla Casa Bianca. Ecco che cosa è successo negli Usa

Spari vicino alla Casa Bianca, bloccato "individuo suicida": cos'è successo
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Attimi di tensione negli Stati Uniti dove gli agenti del Secret Service hanno sparato a un uomo nei pressi della Casa Bianca a Washington. L'episodio si è verificato poco dopo la mezzanotte e ha comportato un confronto armato tra un uomo e le forze dell'ordine. La polizia locale ha segnalato un "individuo suicida" che probabilmente viaggiava verso Washington DC dall'Indiana. La sicurezza è riuscita a neutralizzare la minaccia: il sospettato è stato trasportato in ospedale anche se le sue condizioni non sono note. Ignoto anche l'identikit dell'assalitore così come il movente.

Cosa è successo negli Usa

"Quando gli agenti si sono avvicinati, l'individuo ha brandito un'arma da fuoco e ne è seguito uno scontro a fuoco, durante il quale sono stati sparati dei colpi dal nostro personale", ha affermato su X il portavoce del Secret Service, Anthony Guiglielmi. Il sospettato è stato trasportato in ospedale e le sue condizioni non sono note. Non sono stati segnalati feriti tra il personale dei servizi segreti e che l'incidente era sotto inchiesta.

L'uomo, che pare fosse in viaggio dall'Indiana, era stato segnalato ai servizi segreti dalla polizia locale come a rischio di suicidi. I funzionari si sono imbattuti nell'auto dell'uomo e lo hanno trovato nelle vicinanze della Casa Bianca con un'arma da fuoco, quando ne è seguito uno scontro armato. Il presidente Donald Trump si trovava nella sua casa di Mar-a-Lago, in Florida, al momento della sparatoria, avvenuta a solo un isolato di distanza dalla struttura.

L'incidente è adesso seguito dal Team di indagine della Forza della Divisione Affari Interni del Dipartimento di Polizia Metropolitana, che indaga su tutte le sparatorie degli agenti delle forze dell'ordine locali.

Secret Service in azione

Attorno alla mezzanotte, agenti del servizio segreto hanno trovato la vettura dell'uomo parcheggiata nei pressi dell'Eisenhower Executive Office Building, non lontano dalla sede del governo federale. Quindi hanno visto un individuo "a piedi" la cui descrizione coincideva con quella della polizia: "Non appena si sono avvicinati, l'individuo ha brandito l'arma e avviato uno scontro a fuoco".

Non è chiaro se l'uomo armato abbia aperto il fuoco. Il sospettato è stato trasportato in ospedale e le sue condizioni sono al momento sconosciute. Il comunicato del Servizio Segreto ha aggiunto che nessun agente è rimasto ferito e che l'incidente è sotto indagine. "Il personale dei servizi segreti è stato coinvolto in una sparatoria a seguito di un incontro armato con una persona di interesse poco dopo la mezzanotte del 9 marzo al 17° e G Streets NW", ha aggiunto lo stesso Anthony Guglielmi.

L'incidente è sotto inchiesta da parte del Team di indagine della Forza della Divisione Affari Interni del Dipartimento di Polizia Metropolitana, che indaga su tutte le sparatorie degli agenti delle forze dell'ordine nel Distretto di Columbia".

Sabato c'erano molti gruppi di manifestanti radunati a Washington. Gli attivisti LGBT hanno marciato attraverso DC fino al Kennedy Center al tramonto, sostenendo che Trump avesse imbastito una guerra contro gli spettacoli di drag.

All'inizio della giornata, gli iraniani americani sono scesi nelle strade del Campidoglio chiedendo un "Iran libero". Non c'è alcuna indicazione che l'uomo che è stato colpito si trovasse in città per partecipare a questi raduni.

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