"Utilizzata dai suprematisti bianchi". Follia Cambridge: addio alla parola "anglosassone"

Il politicamente corretto tiene in ostaggio la storica università: ecco perché il termine “anglosassone” è diventato “problematico”

"Utilizzata dai suprematisti bianchi". Follia Cambridge: addio alla parola "anglosassone"
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Il politicamente corretto tiene in ostaggio l’Occidente, è ormai un dato di fatto. L’ultimo segnale di questa genuflessione arriva dalla Gran Bretagna, per la precisione dall’università di Cambridge: la rivista dello storico ateneo ha cambiato nome, da “Anglo-Saxo England” a “Early Medieval England”. Il motivo? La parola “anglosassone” è scomoda, problematica, rappresenta un’ombra potenzialmente offensiva. Di mezzo ci sono i suprematisti bianchi. E no, non è una boutade.

L’università di Cambridge ha affermato che il cambiamento riflette “la natura internazionale, interdisciplinare e in rapida evoluzione della ricerca in questo campo”, ma l’opinione comune è che la rivista attiva dagli anni Settanta abbia cambiato nome per“assecondare una manciata di pazzi americani”, la sottolineatura dello storico Dominic Sandbrook. Il termine “Anglo-Saxon” – il nostro “anglosassone” – ha un significato diverso negli Stati Uniti, poiché utilizzato dai suprematisti bianchi per descrivere i bianchi di origine britannica. In altri termini, ha una connotazione razzista.

La decisione dell’università di Cambridge ha sollevato un polverone e molti studiosi hanno stigmatizzato la svolta politically correct. Intervistato dal Telegraph, il docente di storia del Mediterraneo David Abulafia ha evidenziato che l’università dovrebbe andare fiera della sua illustre reputazione piuttosto che“cercare di reinventarsi con un nuovo nome dettato da una moda passeggera di eliminare il termine anglosassone”. E c’è grande preoccupazione per la tendenza a rivedere il bagaglio culturale dell’Occidente in chiave antirazzista e ovviamente in chiave anti-imperialista. E c’è di più. In tono provocatorio, Abulafia ha evidenziato che si dovrebbe rinunciare al termine stesso di Inghilterra, letteralmente “terra degli Angli”. Follia allo stato puro.

Un altro docente, Howard Williams, ha messo in guardia dal rimuovere il termine dal contenuto delle riviste e della ricerca accademica:“Il termine anglosassone è un termine che continueremo a utilizzare nella nostra storia, archeologia, musei e contesto culturale e dovremmo davvero mantenerlo, poiché è così importante, che non lasciamo che quel termine venga utilizzato solo da voci

estremiste”, l’analisi del professore di Archeologia all’università di Chester. L’ateneo non sembra intenzionato a fare passi indietro, a testimonianza del fatto che si tratta di un intervento ideologico. Brutti tempi.

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