Dopo gli abusi la ricompensa: un cioccolatino

Parlano fin troppo chiaro i fogli ritrovati dagli investigatori del Nucleo tutela donne e minori in un ripostiglio a casa del maestro di Milano. Almeno tre presunte vittime

Dopo gli abusi la ricompensa: un cioccolatino
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Erano totalmente soggiogate da lui. Fin troppo facile (e diabolico) per un 44enne, avere un ascendente su delle bambine di 10 anni o giù di lì, che frequentano le scuole elementari. E che nei confronti del proprio insegnante - una delle prime figure maschili di riferimento, al di fuori del nucleo familiare - non possono che provare ammirazione e affetto.

Parlano fin troppo chiaro i fogli ritrovati dagli investigatori del Nucleo tutela donne e minori in un ripostiglio a casa del maestro - un italiano di origini meridionali che risiede a Milano, ospite nell’abitazione di uno zio - che fino a lunedì ha insegnato in una scuola elementare statale della periferia ovest di Milano. Nella stanza le pagine strappate da un diario di una delle vittime, una bambina di 10 anni, allieva dell’uomo e che, tra cuoricini e baci, gli scrive: «Mi sei mancato tantissimo», «Sei la mia metà del cuore», «Non ti dimenticherò mai», «ti voglio un mondo di bene».

Lunedì pomeriggio, su disposizione della pm Rossella Incardona, il maestro è finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale pluriaggravata. Poco prima i vigili, dopo aver posizionato delle microcamere in classe, lo avevano sorpreso proprio mentre palpeggiava una bambina di 10 anni, sua allieva, tenendola sulle sue gambe. Dalle immagini registrate s’intuisce che gli altri bambini non si accorgono di nulla perché la cattedra copre le azioni del maestro. È per questo che la Locale ha dovuto riprendere la scena in due momenti, dopo aver aggiunto all’interno della classe una nuova microcamera accanto alla lavagna. Lunedì, quando le scene filmate non potevano lasciare alcun dubbio, i vigili hanno raggiunto l’insegnante a casa dove, durante una perquisizione, gli hanno sequestrato due pc portatili, una scheda sim, un hard disk, materiale che verrà analizzato per trovare documentazione pedopornografica. E lì hanno trovato anche i messaggi della bambina, vittima incosciente e plagiata.

Una storia di pedofilia che vede almeno tre presunte vittime (ma il sospetto, vista la carriera professionale del maestro, è che siano molte di più) venuta fuori durante le vacanze di Natale quando un’altra alunna aveva raccontato in famiglia di aver subito palpeggiamenti da parte di quel maestro, che l’aveva portata in un’ala della scuola elementare per abusare di lei senza essere scoperto. La vittima aveva raccontato che tutto era cominciato l’anno prima, quando aveva ancora 9 anni, e che le attenzioni del maestro si erano poi spostate su altre due sue compagne. Dopo aver parlato con i genitori la dirigente scolastica aveva segnalato i fatti alla polizia locale. Lunedì, la solita «prassi», probabilmente maturata dal pedofilo con l’esperienza della sua perversione: dopo aver abusato della piccola, infatti, il maestro l’aveva «ricompensata» con un cioccolatino.

Un gesto immortalato ovviamente dalle registrazioni delle telecamere.

«Ne ha sempre un sacchetto con sé» ha detto la bambina alla dirigente scolastica che subito dopo l’abuso, dietro richiesta dei vigili, le chiedeva cosa le avesse dato l’insegnante. Uno squallido «premio» per essere stata «brava».

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