Le avevano promesso un lavoretto come babysitter in Italia e invece, una volta raggiunto il Belpaese è finita in un brutto giro di prostituzione a soli 15 anni: questa la storia di una ragazza romena, costretta a vendere il proprio corpo da due amiche di famiglia che invece avrebbero dovuto aiutarla.
L'arrivo a Roma e il giro di prostituzione
Il terribile racconto comincia nell'ormai lontano 2016, quando la giovane aveva solo 15 anni. A causa della condizione di povertà in cui si trovava la sua famiglia, la ragazzina era stata affidata a due amiche dei genitori perché la portassero in Italia con loro a cercare lavoro. Le era stata promessa un'occupazione come babysitter e la 15enne era stata felice di accettare.
Peccato che, una volta arrivata a Roma, le due donne l'avessero portata nel loro appartamento sulla Casilina per avviarla alla prostituzione. Il primo segnale che qualcosa non andava erano state le foto molto intime che le due avevano scattato all'allora 15enne. Fotografie dal messaggio inequivocabile. Gli scatti erano poi finiti online per attirare clienti.
E non finisce qui. Decise a tenersi la ragazzina, le donne avevano provveduto a sequestrarle documenti e cellulare. Alla giovane era stato consegnato un telefono abilitato a ricevere esclusivamente chiamate in entrata. Sola e indifesa, la ragazzina era quindi divenuta l'oggetto di scambio delle sue aguzzine: costretta a prostituirsi e a consegnare tutto il denaro ricavato.
Secondo quanto riferito dalle autorità che si sono occupate del caso, a finire nella stessa rete era stata poi anche la sorella maggiore della ragazzina, obbligata a sua volta a vendere i proprio corpo. Le due maitresse, in sostanza, avevano messo su un vero e proprio giro di prostituzione. Gli inquirenti parlano di almeno 5 clienti al giorno per la 15enne.
Le indagini e l'arresto
Sono stati gli agenti della stazione di Torpignattara a porre fine all'incubo della ragazza. A destare allarme le foto della giovane trovate online. Le forze dell'ordine sono entrate in azione il 6 maggio del 2016: fingendosi dei clienti, i poliziotti sono entrati nell'appartamento della Casilina, cogliendo le aguzzine in flagrante.
Quest'oggi si è concluso l'ultimo capitolo della triste storia.
Le due donne, due sorelle di 30 e 35 anni, una delle quali ha addirittura una figlia di 5 anni, sono state condannate a 7 e 6 anni di reclusione dal tribunale di Roma. L'accusa, per entrambe, è di prostituzione minorile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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